"Per noi la Commissione d’inchiesta finisce qui ma non il nostro impegno nella ricerca delle responsabilità della giunta. Il consigliere regionale Giuseppe Villani (Pd) commenta così l’elezione di Patrizia Baffi (Iv) alla presidenza della commissione d’inchiesta sull’emergenza covid19. “Ieri-sottolinea Villani- Salvini ha partecipa ad una riunione della Lega al Pirellone e oggi la maggioranza ha votato Patrizia Baffi presidente della commissione d’inchiesta, questo nonostante il presidente, secondo lo Statuto, debba essere indicato dalla minoranza e la minoranza aveva votato con il 95% dei voti Jacopo Scandella in tutti i precedenti tentativi. E infatti oggi Baffi dalla minoranza riceve un solo voto, il suo e 45 dal Centro destra. A lei, che non può rappresentarci con i soli voti della maggioranza chiediamo di dimettersi”.

"Riteniamo molto grave la scelta della maggioranza in regione Lombardia di non votare come presidente della commissione di inchiesta sull'epidemia il consigliere indicato dall'opposizione. Non si tratta solo di un inaccettabile strappo istituzionale, ma di un deliberato atto di sabotaggio politico che inevitabilmente pregiudica il funzionamento della commissione, e tradisce l'insofferenza della maggioranza nei confronti dell'accertamento della verità".
Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati lombardi del Pd Alfredo Bazoli, Marina Berlinghieri ed Elena Carnevali, dopo che la maggioranza ha eletto la consigliera di Italia Viva Patrizia Baffi alla presidenza della Commissione.

"Un patto tra istituzioni, imprese, forze sociali, enti locali, fatto di obiettivi condivisi e priorità. + la scelta più difficile ma chi ama l'Italia non può sottrarsi". Lo propone il segretario del Pd e governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in un intervento sul Corriere della Sera. Alla nuova "condizione" creata dal Covid, si deve rispondere in tre modi, secondo Zingaretti. Il primo è legato all'emergenza. "Fare di tutto - spiega - per essere presenti e vicini a una condizione di difficoltà che mai nel dopoguerra si era presentata in queste forme e dimensioni. Parliamo di persone che rischiano di avvicinarsi o sprofondare nella povertà o di imprese anche competitive che sono state travolte dagli eventi di mercato generati dal coronavirus".

Articolo di Patrizia Toia pubblicato da Vita.

Ha superato le migliori aspettative la proposta presentata dalla Commissione su un nuovo strumento per la ripresa, chiamato “Next Generation Eu” perché è un piano che guarda al futuro. Una proposta così dirompente che ha messo a tacere euroscettici e sovranisti e ha sorpreso chi come me è abituata a chiedere sempre più Europa e a essere spesso delusa. Superando anche la proposta messa a punto dal duo Merkel-Macron, l'esecutivo comunitario ha messo sul piatto un Recovery Fund da 750 miliardi di euro, di cui 500 miliardi a fondo perduto.