Milano, il trend demografico dal record al mini-declino

Dodicimila residenti in meno da febbraio a oggi: dall’incubo Covid la città si svuota di duemila abitanti al mese. Il tema interessa tutto il mondo: le metropoli che si spopolano sotto il colpi della pandemia e dello smart working. Però a Milano fa un altro effetto. L’ultimissima rilevazione anagrafica dice che i residenti sono ora 1.394.194. Dopo la lunga decrescita post-industriale che aveva portato la capitale del Nord a perdere quasi mezzo milione di abitanti in un ventennio (da 1,7 a 1,2 milioni), era iniziata negli anni Dieci la lenta risalita, diventata boom negli anni di gloria del dopo Expo, quelli di Milano «place to be». Una città che cresceva, si arricchiva, cambiava volto, attraeva energie e quindi nuovi abitanti. Esattamente un anno fa il sindaco Sala era a celebrare l’abitante numero 1.400.000: un giovane avvocato arrivato da Catania.
Accompagnare la ripresa del Paese

Sono intervenuta nella discussione sul decreto-legge Semplificazione e Innovazione digitale. Qui il video del mio discorso in Aula in cui cerco di indicare le finalità del decreto soffermandomi su alcuni punti rilevanti.
L'obiettivo principale di questo provvedimento, infatti, e quello di accompagnare la ripresa del Paese dopo l'emergenza sanitaria, un Paese che subisce gli effetti ancora molto gravi e problematici della crisi e delle ricadute economiche, sbloccando quelli che sono i meccanismi di spesa, principalmente per gli investimenti, e intervenendo su alcuni snodi di funzionamento della pubblica amministrazione.
Questo decreto non pretende di essere esaustivo ma il suo approccio e il suo impianto hanno provato ad aggredire alcune questioni note in materia di rilancio e sostegno agli investimenti.
La Regione deve ripristinare le corse soppresse sulle linee per Mortara

A proposito del brutale omicidio di Colleferro

Oggi è stata la giornata della condanna all’unanimità di tutto il mondo politico per il brutale omicidio di Colleferro.
Certo, condanna con diverse sfumature e letture del tragico evento.
La cosa però che per l’ennesima volta colpisce e diciamolo chiaro, disturba alquanto è quello di sentire proclami per una pena esemplare per gli assassini, nella certezza della stessa(questa sconosciuta), quando a legislazione vigente che dura da moltissimi anni, coloro che vengono ritenuti oggi dalla Procura i probabili responsabili, già da domani, pur continuando ad essere indiziati, potrebbero avvalersi degli arresti domiciliari.
Ora, si capisce, certamente nella difesa delle garanzie dello Stato di diritto che sempre devono esistere che, permane nel nostro iter penale, uno scarto inaccettabile, tra la gravità di un reato e le misure e le pene conseguenti.
Milano: Hub italiano per la ricerca Clinica

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