Per far arrivare investimenti dall’estero occorre riformare la giustizia
In queste settimane, il Parlamento sta iniziando ad affrontare le riforme decisive per poter ottenere e spendere al meglio i soldi che l’Europa ha messo a disposizione per la ripresa, i 230 miliardi del Recovery Fund.
Innanzitutto, le riforme della Giustizia. La lentezza dei processi e della giustizia civile sono un handicap importante per il nostro Paese. Chi vuole venire in Italia ad investire oggi sa che ogni problema o contenzioso giudiziario richiede anni per essere risolto e la necessità di sopportare costi più alti dovuti ai troppi passaggi e alle lunghezze burocratiche. Per questo servono riforme vere, soluzioni concrete per avere tempi certi e sentenze giuste.
Dal Comune sostegno a chi ha bisogno di una casa in affitto

Inizia una lenta ripresa e occorrerà l’impegno di tutti per poterla affrontare: Istituzioni, imprese, società civile.
Come Comune, da tempo stiamo mettendo in campo azioni a sostegno di chi ha bisogno di una casa in affitto temporaneo, perché studenti di altre città, o che ne cercano una stabile ma non la trovano, perché i prezzi sono alti; attività commerciali diventate precarie durate la pandemia; famiglie in cassa integrazione o senza lavoro.
Ma andiamo con ordine.
Agricoltura: la regione deve investire sui controlli

“Non possiamo stare seduti, mani in mano, ad aspettare la normativa nazionale. La Regione si muova subito e, anche nell’ottica del Recovery Fund, metta le risorse per implementare i servizi di Arpa che non è altro che una società della Regione stessa”, aggiunge Villani.
Libia, Tigray e Mozambico, le prossime mosse dell’Italia

• La proliferazione di gruppi armati di matrice jihadista e la diffusione di traffici illeciti sono per l’Europa e l’Italia fonte di grande e motivata preoccupazione. Lo sono a maggior ragione se alziamo lo sguardo sulla Libia.
• Sul Tigray Nei giorni scorsi ho personalmente partecipato ad una riunione a porte chiuse promossa dall’Amministratrice di USaid Samantha Power per coordinare al meglio le nostre iniziative umanitarie e veicolare un messaggio unitario e netto alle autorità etiopi e a tutte le parti coinvolte.
• Infine, condivido la necessità di accendere i riflettori sulla situazione nel Nord del Mozambico. Stiamo organizzando un volo umanitario per le prossime settimane e faremo ogni sforzo per non far venir meno la tradizionale e importante presenza italiana in quel paese.
La sciagurata liquidazione del Clir in Lomellina

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