
Diciamolo subito: non c’è, non c’è mai stata alcuna guerra dei vent’anni. Semmai ci sono stati, nella storia di questo Paese, vent’anni persi dietro ad un signore ormai ottantenne, ai suoi affari, ai suoi crimini (ora si può dirlo, ma lo si pensava da tempo), alle sue ragazzine, ai pagliacci che popolano il suo variopinto corteo.
La Corte di Cassazione ha fatto giustizia, non ha scritto la storia, perché la storia politica ha già riconsegnato nel resto del mondo - ossia fuori dall’atmosfera lisergica del nostro Paese - l’immagine di un ridicolo commediante di cui non si ricorda un solo atto politico positivo, ma solo una serie di barzellette stantie, di affari privati scambiati con quelli pubblici,