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Rispettare lo stato di diritto

Scritto da Patrizia Toia.

Articolo di Patrizia Toia.

La decisione di ieri della Corte di Giustizia europea ha tracciato un solco, ed è un'occasione preziosa per ribadire definitivamente che il rispetto dei principi dello Stato di diritto, su cui si plasma l'identità stessa della nostra Unione e si sostanzia poi la solidarietà tra gli stati membri, è una condizione necessaria per l’ottenimento dei finanziamenti provenienti dal bilancio comunitario.
Nessun abuso di potere, nessun attacco alla sovranità, come accusano i governi di Budapest e Varsavia, sui quali pendono ora procedure di infrazione in materia di uguaglianza e tutela dei diritti fondamentali, oltre allo stallo sull'approvazione del rispettivi Recovery Plan. All'Ue viene riconosciuto il diritto di agire non solo contro tali violazioni, ma anche di assicurarsi che gli interessi finanziari e la gestione stessa del bilancio non ne vengano pericolosamente compromessi.
La Commissione ha dichiarato che lavorerà nelle prossime settimane a delle linee guida sul come intende applicare questo meccanismo, ma come abbiamo ribadito in un dibattito in Plenaria mercoledì, è ora di dire basta a questo temporeggiamento: le disposizioni del regolamento, che ricordo è in vigore da gennaio 2021, sono immediatamente vincolanti ed obbligatorie.
La potenza dell’Europa, come spesso sottolineava David Sassoli, si esprime attraverso la sua solidarietà e quanto accaduto ieri ne è la conferma. Spero che questa sentenza insieme alla Conferenza sul futuro dell’Europa siano un punto di partenza per riaprire il cantiere Europa su alcune riforme oramai irrinviabili, come l'abolizione dell'unanimità e l'aggiornamento delle regole di bilancio.

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