La Regione riconosca tutti i costi sanitari

“Torno ad insistere su tre punti fondamentali: tamponi rapidi settimanali nelle Rsa per evitare focolai, e non quindicinali come previsto da Palazzo Lombardia; riapertura delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture protette, in sicurezza; blocco degli aumenti delle rette ora e riduzione dopo la pandemia”.
In particolare, il vicepresidente sul terzo punto specifica: “In Lombardia non viene rispettata la copertura regionale del 50% dei costi sanitari delle Rsa prescritta dai Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Infatti, è dimostrato che a fronte di un costo medio a giornata di assistenza di 105 euro, il rimborso medio riconosciuto dal Fondo regionale è di 41,30 euro, ben lontano dal 50%. E così ospiti e famiglie si trovano a pagare rette alberghiere che coprono anche costi sanitari, che invece non devono essere a carico dell’utenza. È tempo di sanare questa ingiustizia, proprio ora che con il Covid si è ulteriormente aggravata: la Regione riconosca alle Rsa tutti i costi sanitari, e le Rsa rivedano in conseguenza le rette, incominciando a tenerle bloccate ora, e riducendole a emergenza sanitaria superata”, conclude Borghetti.
Per seguire l'attività di Carlo Borghetti: sito web - pagina facebook