Stampa

Così verrà minata la continuità di cura

Scritto da Carlo Borghetti.

Carlo Borghetti
Intervista di Avvenire.

Perché il PD è contrario al nuovo sistema di presa in carico dei pazienti cornici lombardi?
Perché, nel modo in cui sta per partire, spezza il rapporto tra medicina e paziente per la grande maggioranza dei pazienti lombardi, laddove tutti sostengono l’importanza della continuità e dell’unitarietà nella diagnosi nella terapia. Con il pretesto di accorciare le liste d’attesa, si creano due tipologie di pazienti cronici, quelli affidati agli enti gestori e quelli che resteranno con i medici di famiglia, si intensifica l’ospedalizzazione e si promuove ulteriormente la privatizzazione del sistema sanitario lombardo.
Eppure la riforma rimette tutto nelle mani del paziente.
Più che libero, il paziente sarà solo. Per scegliere da chi farsi gestire e soprattutto per continuare a essere seguito dal proprio medico anche dopo aver scelto un gestore per le proprie patologie croniche, il paziente dovrebbe poter concordare questo passaggio con il medico di famiglia; ma solo un medico su quattro a Milano e uno su tre nell’hinterland hanno aderito al nuovo sistema, quindi, quando il paziente cronico avrà sottoscritto il patto di cura, sarà curato ad esempio per il diabete, dall’ente che ha scelto ma quel gestore non comunicherà con il medico di famiglia di quel paziente e si creeranno due regimi assistenziali sullo stesso paziente. Altro che unità di cura!
Cui prodest?
L’opportunità è grande per la sanità privata, è evidente, e soprattutto per i grandi ospedali privati. I pazienti cercheranno di essere seguiti dai grandi presidi, perché godono di una immagine di affidabilità maggiore. Questo provocherà una maggiore ospedalizzazione della cura sanitaria laddove si dovrebbe cercare, invece, particolarmente per i cronici, di potenziare la sanità territoriale. Inoltre, la Giunta Maroni ha previsto che ogni ente gestore possa arrivare a seguire la cifra monstrum di 200.000 pazienti cronici: per farlo sarà necessario costruire dei centri servizi che, per ragioni amministrative, solo i privati possono sviluppare; con il risultato che i grandi ospedali privati dreneranno i cronici più remunerativi nell’interesse ad acquisire nuovi pazienti anche per esami e terapie fuori set, e i pubblici li rincorreranno affannosamente.
Quindi, il problema delle liste d’attesa non sarà risolto?
Alcuni cronici noteranno un miglioramento, tutti gli altri no. Tutti, poi, subiranno un effetto negativo indiretto, perché nel set dei controlli previsti dalla Giunta per ogni patologia cronica sono stati esclusi prevenzione e fragilità: in breve, se hai il diabete, puoi effettuare gli esami di routine ma nessuno ti prescriverà quelli che servono a prevenire, esclusi dai set, dal diabete alle altre patologie. A meno che non paghi.

Per seguire l'attività di Carlo Borghetti: sito web - pagina facebook

Pin It