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Meno burocrazia per cittadini e imprese

Scritto da Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala
Intervista a Beppe Sala di Sara Monaci per Il Sole24Ore.
Benvoluto dal premier Matteo Renzi - che confida nella sua candidatura per permettere al Partito democratico di riconfermarsi alla guida di Milano - e sostenuto da buona parte del centrosinistra milanese, l’ex commissario Giuseppe Sala, 58 anni, ha dovuto superare l’esame di partiti e movimenti di sinistra, inizialmente poco convinti che la scelta giusta fosse quella di affidarsi ad un manager per vincere le amministrative. Ora che gli esami sono finiti e le liste quasi pronte, Sala affronta la campagna elettorale guardando al programma. Poi alla squadra, dice, ci penserà.
Sala, nessun nome ancora per la sua eventuale giunta?
Non ancora, posso solo dire che la mia intenzione è di avere un vicesindaco donna. Scelta che ha caratterizzato anche l'ultima amministrazione il centrosinistra.
Potrebbe trovarsi ad amministrare la città con partiti che a Milano sono alleati, come il Pd e Sel, ma che a Roma stanno prendendo strade diverse. Teme questo scenario per l'equilibrio politico locale?
Credo che questa sia una fase di riorganizzazione della politica, accade a sinistra come a destra. Ma penso che a Milano c'è una specificità che prevale. E per quanto abbia buoni rapporti con Renzi, che non nascondo, io mi occupo di Milano e non di politica nazionale.
Lei eredita una coalizione che ha governato unita per cinque anni. A cosa tiene di più di questa esperienza?
L’idea di legalità e la capacità di far parlare più mondi, valorizzando soprattutto il terzo settore. Intendo proseguire in questo senso.
Ci sono polemiche, anche da parte del sindaco Giuliano Pisapia, sul possibile sostegno da parte della Compagnia delle Opere e di Comunione e Liberazione. Che messaggio manda?
Io non sono uomo di steccati. Chi vuole stare con me può farlo dimostrando buona volontà. Ma la mia accoglienza non è cieca: ci sono condizioni e regole da rispettare.
La sua prima sfida per Milano quale sarà se dovesse vincere?
Sburocratizzare. La mia battaglia è semplificare la macchina pubblica anche per favorire il mondo dell’impresa. Che certamente chiede questo tra le prime cose. Non dobbiamo insegnare a fare gli imprenditori e Milano ha già buoni servizi. Sappiamo invece che ritardi, autorizzazioni cavillose, mancanza di comunicazione fra uffici creano problemi.
Per rendere più efficiente la macchina intende anche tagliare i costi?
Qualcosa ancora si può fare, ma non siamo ipocriti: il bilancio del comune è in gran parte bloccato da costi fissi. Dobbiamo far funzionare ciò che già esiste, come migliorare la digitalizzazione, fatto che può portare alla riduzione di sprechi.
Ci sono realtà già esistenti a cui si ispira?
Immagino di cominciare da subito a realizzare a Milano esempi di innovazione già presenti a Londra, come Oyster Card, una carta di debito, con la quale i cittadini possono pagare mezzi di superficie, musei, alcuni servizi e ristoranti. Semplicemente con una carta che basta strisciare. È una cosa semplice che può essere introdotta subito.

Per seguire Beppe Sala: sito web - Twitter @NoiMilano2016
Instagram NoiMilano2016 - Instagram BeppeSala

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