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La Caritas si spende instancabilmente per migranti e italiani

Scritto da Avvenire.

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Articolo pubblicato da Avvenire.

«Salvini? La Caritas è fatta da italiani e italiane volontari che si spendono instancabilmente ogni giorno e lavorano per i migranti ma anche per tanti italiani che si trovano in una condizione d’indigenza».
Il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo, risponde al ministro dell’Interno dopo le polemiche sulla mancata partecipazione della Caritas ai bandi di alcune Prefetture.
«La mangiatoia è finita, chi speculava con margini altissimi per fare “integrazione”, spesso con risultati scarsissimi, dovrà cambiare mestiere», aveva “cinguettato” nelle scorse settimane il vicepremier che accompagnava il suo tweet irriverente con la notizia, diffusa da un quotidiano locale del Veneto, sulla rinuncia della Caritas a partecipare al nuovo bando disegnato sulla legge del decreto sicurezza.
Il ministro dell’Interno aveva poi rincarato la dose replicando, punto per punto, alle critiche della Caritas al governo per il taglio della quota giornaliera affidata per la gestione degli immigrati: «Leggevo oggi sui giornali che sono attaccato da qualche responsabile delle Caritas, da qualche parroco e vescovo, perché abbiamo ridotto da 35 euro a 21 euro al giorno i soldi per mantenere gli immigrati. Io dico: se siete generosi accogliete anche con meno soldi, oppure accoglievate per far quattrini? Mi viene il dubbio che qualcuno accoglieva per far quattrini non perché aveva il cuore buono e generoso».
Dopo giorni di silenzio oggi giunge la replica del numero due della Cei interpellato dai giornalisti - tra cui il Tg2000, il telegiornale di Tv2000 - a margine del protocollo d’intesa firmato al Viminale questo pomeriggio per la realizzazione del progetto “Apertura dei corridoi umanitari”. L’intesa è stata sottoscritta tra i ministeri dell’Interno e degli Esteri, la Comunità di Sant’Egidio e la Conferenza episcopale italiana e mira a far arrivare in Italia 600 richiedenti asilo in Italia nel prossimo biennio. Si tratta di persone vulnerabili (famiglie con bambini, malati, donne a rischio di tratta), che vivono attualmente in campi profughi e altre sistemazioni precarie, appartenenti per lo più a nazionalità del Corno d’Africa, dell’Africa sub sahariana e anche della Siria.
«La firma di oggi è fatta anche con il ministero dell’Interno, che è pienamente coinvolto in questo progetto, quindi evidentemente ci sono condivisione e esperienza storiche», ha sottolineato Russo. «Questo accordo – ha aggiunto - è la continuazione di un percorso importante. Non è uno spot ma un percorso. I corridoi umanitari che oggi sono giunti a una nuova firma traggono spunto anche da un’esperienza passata e cercano di essere più corrispondenti a un’azione che va a vantaggio di persone che si trovano in una condizione di grande disagio».
«Il fatto che più soggetti abbiano partecipato - ha affermato il segretario Cei - a questi corridoi umanitari è il segno di un’Italia bella che si dà da fare per andare incontro a persone e famiglie che si trovano in difficoltà». «Ribadisco - ha concluso - l’azione straordinaria che tanti italiani fanno attraverso le Caritas diffuse su tutto il territorio nazionale, fatte di tanta gente che si sporca le mani per andare incontro alle situazioni di indigenza in cui cadono famiglie italiane e anche persone che provengono da altre nazioni».
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