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La sfida impopulista

Scritto da Paolo Gentiloni.

Paolo Gentiloni"Dobbiamo rimettere in sesto il Pd con un orizzonte più ambizioso. Questo sarà il compito del congresso al quale non dobbiamo guardare con paura. Il Pd non deve avere paura del congresso. Dopo una sconfitta come quella del 4 marzo scorso, è normale che un partito rifletta e si confronti ad un congresso. All'estero dopo una sconfitta alle elezioni, il leader si dimette e si fa il congresso. Non è una cosa strana. La cosa strana è che siano passati 8 mesi da quando abbiamo perso le elezioni e ancora non sia successo". Paolo Gentiloni affida "La Sfida Impopulista" al pubblico dei lettori partendo dall'affollata platea del Tempio di Adriano.
Video della presentazione»»
Gentiloni ricorda quanto fragile sia l'equilibrio del governo. "Che Dio ci conservi le persone in questo governo fedeli alle istituzioni", dice con qualche enfasi. I numeri della manovra non sono verosimili. Il problema, spiega, non è il 2,4% nel rapporto tra deficit e Pil, "ma il caos di cifre" che mina la credibilità dell'Italia sui mercati, "ci mette ai margini del disegno europeo" e "costa centinaia di milioni di euro", osserva l'ex premier. "La linea di scontro con l'Europa seguita dal governo è pericolosa, rischia di sospingere l'Italia ai margini dell'Ue. Il muro contro muro con Bruxelles: ma perché, noi non abbiamo negoziato con Bruxelles? E' stato un tira e molla continuo. Anche il nostro governo ha negoziato ricavandone vantaggi fiscali. Ma questa è un'altra logica. La logica del 'me ne frego' e del 'tanti nemici tanto onore' può generare consensi nell'immediato ma a breve ma è pericolosa perché sospinge l'Italia ai margini del panorama europeo", ha aggiunto Gentiloni.
Anche un'eventuale crisi dell'esecutivo gialloverde non metterebbe il centrosinistra in una situazione agevole.
"I risultati del nostro governo potrebbero essere rimpianti", ammette, "ma questo non significa che verremmo richiamati a tambur battente".
Il centrosinistra si deve riorganizzare, ma non si tratta di fare alleanze tra soggetti esistenti, come in passato, ma di dar vita ad un "processo alchemico" che produca una nuova alleanza, di fatto la "nuova vocazione maggioritaria". Ha detto Paolo Gentiloni, durante la presentazione del suo libro “La sfida impopulista”.
"Adesso è qualcosa che ha a che fare più un processo alchemico, cioè un mescolamento di elementi per la nascita delle cose". "La manifestazione di Torino - ha sottolineato l'ex premier - non era di partiti, ma quanto di più politico, di meravigliosamente politico, si potesse vedere in questo momento. Ci sono sensibilità ambientaliste, sensibilità civiche: vent'anni fa c'era il partito dei sindaci, che Giuliano Amato abilmente definì 'Cento padelle'... Viene fuori una cosa del genere nel prossimo periodo? Io penso di sì. Più sì che no".
Dunque, "il lavoro cui ci dobbiamo dedicare è un lavoro in cui la sinistra democratica, il mondo democratico-liberale, la sinistra più radicale, quella ambientalista, ritrovano spinta, si danno forma e organizzazione e ridanno vita a un'alleanza".
Un'alleanza che Walter Veltroni, presente in sala, descrive così: "La nuova vocazione maggioritaria". Gentiloni fa eco: "La nuova vocazione maggioritaria. Non si poteva concludere questa presentazione meglio di così".
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