Stampa

Riflessione sul 4 novembre

Scritto da Patrizia Toia.

Patrizia ToiaSe oggi vogliamo essere dei veri patrioti italiani e rendere omaggio alle milioni di vite spezzate dall'inutile e catastrofica Prima Guerra Mondiale dobbiamo riconoscere che il 4 novembre non è solo il giorno della vittoria dell'Italia ma è soprattutto un altro giorno di sconfitta dell'Europa, uno dei tanti incominciati dall'attentato di Sarajevo il 28 giugno del 1914 e mai veramente finiti.
Da allora abbiamo assistito a tante altre catastrofi, prima fra tutte la Seconda Guerra Mondiale ma anche la guerra nel Balcani, anche se abbiamo fatto tanti straordinari passi avanti nel costruire una pace duratura in Europa.
Nessuno però si faccia illusioni sul fatto che questa è una storia che riguarda il passato. Questa vicenda non sarà chiusa fino a quando non andremo a Sarajevo a celebrare l'ingresso della Bosnia-Erzegovina, insieme a tutti i Paesi balcanici, nell'Unione europea. Purtroppo però quel giorno è ancora troppo lontano. Si prevede che Serbia e Montenegro non riusciranno a entrare nell'Ue prima del 2025 e per la Bosnia-Erzegovina, che ha presentato domanda di ingresso solo nel 2016, i tempi sono ancora più lunghi. Lo scorso 5 ottobre il presidente Juncker ha ammonito che se continuiamo a farci rallentare dalla Brexit e dai nuovi nazionalismi rischiamo di assistere al ritorno della guerra nei Balcani. Nel frattempo assistiamo al ritorno delle frontiere in Europa con gli amici austraci della Lega che vogliono riprendersi l'Alto Adige e gli amici inglesi del Movimento 5 Stelle che vogliono uscire dall'Ue per tornare all'Europa del 1915.
Oggi nel rendere omaggio ai giovani italiani morti sul Piave e sul Monte Grappa ricordiamoci che dobbiamo ancora lavorare sodo ogni giorno per rendere giustizia ai caduti e meritarci il Nobel per la Pace assegnato all'Unione Europea nel 2012.

Per seguire l'attività dell'On. Patrizia Toia: sito web - pagina facebook

Pin It