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Expo dopo 3 anni

Scritto da Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala
Articolo del Corriere della Sera.

«Non sarei diventato sindaco se non avessi fatto Expo». Beppe Sala torna a casa. Per la prima volta da sindaco varca i cancelli dell’Expo, a tre anni esatti da quel primo maggio 2015. Ora Expo si chiama «Mind, Milano innovation district», e diventerà il più grande parco scientifico e tecnologico d’Italia. La prima persona che Sala incontra è Romano Bignozzi, il mitico capo-cantiere di Expo. Sono abbracci e un filo di commozione. «Anche se ho voltato pagina, professionalmente questo è stato il sogno più bello della mia vita che ha prodotto un’opera che rappresenta le virtù di Milano e della Lombardia».
Sotto la pioggia scrosciante l’Albero della Vita riprende a illuminarsi, esattamente come tre anni fa. Ma questo è il passato. L’evento di martedì sera segna il passaggio di consegne tra Expo e Mind. Ad accogliere gli ospiti c’è Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di Arexpo, insieme al presidente, Giovanni Azzone. Oltre a Sala arriva il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Le polemiche dei giorni scorsi sembrano messe nel cassetto. Adesso, è il momento di lavorare insieme per costruire il futuro di quella che Bonomi definisce «una città nella città» che alla fine ospiterà 70mila persone. «C’è il supporto delle istituzioni - ha detto Sala -. Istituzioni che saranno insieme e lavoreranno insieme».
Tra un brindisi, un pizzico di nostalgia e uno sguardo al futuro c’è anche tempo di parlare di politica. Qui, all’inaugurazione c’era Matteo Renzi. Ora quel Pd è lontano anni luce. Teme una nuova scissione nei dem chiedono al sindaco: «Il rischio c’è. Vediamo cosa uscirà dalla direzione di giovedì, ma non è auspicabile che si vada alla conta fra Martina e un altro candidato».

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