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Emilia Grazia De Biasi: passione, dialogo, etica della responsabilità

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli al convegno organizzato dal Gruppo PD al Senato e della Fondazione Nilde Iotti in Senato in ricordo di Emilia De Biasi.

Ringrazio il Partito Democratico e la Fondazione Nilde Iotti.
Credo che lo dovessimo ad Emilia De Biasi un appuntamento come questo. Credo, infatti, che sia giusto ricordare Emilia De Biasi in Senato, dove ha lavorato gli ultimi cinque anni, in una sede prestigiosa - forse una delle più prestigiose - perché credo che lo meriti.
Con Emilia De Biasi ho fatto una lunghissima strada politica, a partire dal Consiglio Comunale di Milano fino al Senato. Ricordare Emilia De Biasi non è semplicissimo.
Emilia De Biasi era molte cose, alcune delle quali sono contenute nel libro che la racconta e la ricorda.
Forse, però, dimentichiamo troppo spesso che Emilia De Biasi era molto legata a Milano; era molto milanese, molto innamorata della sua città e ci teneva molto ad essere protagonista di quello che succedeva a Milano, di quello che faceva il partito milanese ma anche di ciò che accadeva in alcuni ambienti che per lei erano di casa.
Emilia De Biasi è stata per lungo tempo il riferimento per il partito e non solo sulla cultura; amava moltissimo il teatro e ha sempre avuto una grande attenzione alle istituzioni culturali milanesi: ha sempre lavorato per promuoverle e valorizzarle, come sapeva lavorare lei, con grande passione e determinazione.
Credo che questo connubio di Milano con la cultura e quegli ambienti importanti, dal Piccolo Teatro alla Scala fino alle altre istituzioni milanesi, raccontano Emilia De Biasi come una persona molto attenta alla cultura, appassionata del teatro ma anche una persona che sapeva interloquire fuori dalla politica, raccogliendo anche esigenze, bisogni, pareri, ascoltando quello che veniva da quei mondi.
Questo Emilia De Biasi lo ha fatto sempre ma sul tema della cultura e rispetto a quei mondi ha avuto una capacità straordinaria di starci dentro, di comunicare e ascoltare.
Poi c’è stata un’altra fase della vita di Emilia De Biasi, che è venuta dopo l’esperienza alla Camera dei Deputati, dove seguiva le questioni legate alla formazione e alla cultura. Quest’altra fase è cominciata quando Emilia De Biasi è arrivata al Senato, dove è diventata non Presidente della Commissione Cultura, come si aspettava, ma Presidente della Commissione Sanità.
Qui Emilia De Biasi ha avuto una straordinaria capacità di approfondire, di studiare, di mettersi in campo anche per battaglie difficili, come sono state quelle della scorsa Legislatura.
Emilia De Biasi ha avuto una grande capacità di condurre la Commissione mai con faziosità nonostante fossimo in maggioranza e lei era una Presidente di maggioranza; ha avuto sempre la capacità di costruire insieme a tutti le proposte e questo le ha consentito di affrontare con determinazione anche questioni che non erano semplici.
In quella fase le cronache riportavano vicende sulle cure giuste o sbagliate, si è affrontato il tema delle professioni sanitarie, si è affrontato il tema - che era aperto da moltissimi - e si è risolto della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Emilia De Biasi ha sempre fatto tutto con grande rigore, grande determinazione e grande capacità di approfondire.
Un altro tema che per Emilia De Biasi è stato trasversale, ha avvolto ogni cosa ed era un pezzo del suo modo di essere è stato quello di guardare sempre il punto di vista della politica e il punto di vista della politica al femminile.
Emilia De Biasi ha avuto un ruolo importante nel sollecitare e sostenere la necessità che le donne si dessero un’organizzazione anche in un momento difficile come quello della pandemia.
Su questo Emilia De Biasi è stata importante e decisiva ma era un pezzo di sé. Emilia De Biasi, infatti, considerava quella una cosa necessaria: era veramente impensabile per lei che il suo partito potesse vivere o fare politica senza il contributo decisivo che in quelle sedi avrebbe potuto definirsi.
Abbiamo fatto già diversi momenti di ricordo e di presentazioni del libro dedicato a Emilia De Biasi.
Una riflessione che, però, abbiamo fatto poco riguarda il fatto che Emilia De Biasi aveva una capacità di guardare avanti non scontata, di vedere anche i problemi che potevano venire avanti e riusciva a dirlo anche nei momenti in cui non era semplice.
Ricorderò sempre il coraggio che ebbe Emilia De Biasi - già parlamentare - in un’assemblea cittadina del PDS di Milano in cui spiegò che la solidarietà nei confronti degli immigrati non poteva essere separata dalla necessità di essere rigorosi, stabilire regole e mettere al centro il tema della sicurezza.
Ricordo che anch’io ero perplesso su questo passaggio e Emilia De Biasi allora fu molto criticata ma poi fu il tema su cui abbiamo dovuto lavorare molto negli anni successivi.
Non voglio mitizzare Emilia De Biasi ma quel passaggio era la dimostrazione della sua capacità di mettersi nei panni dei cittadini.
Emilia De Biasi passava dai circoli culturali milanesi e anche da qualche salotto ma aveva chiaro che cosa vivevano i cittadini nei quartieri della sua città.
Inoltre, penso che Emilia De Biasi fosse studio, lavoro e passione. Queste sono le tre parole che mi vengono in mente per caratterizzare Emilia De Biasi, nel senso che lei teneva moltissimo a ciò che faceva e aveva voglia di approfondire le tematiche a cui si dedicava.
Emilia De Biasi aveva una grande voglia di non concepire la politica come una cosa che succede solo nelle Aule ma la portava fuori; ascoltava ciò che succedeva fuori e non si risparmiava.
La passione stava alla base di tutto per Emilia De Biasi, anche nei rapporti personali con alcuni di noi con cui siamo stati più vicini. Emilia De Biasi, infatti, era una donna capace di grandi slanci, grande ironia, ma anche di grandi sfoghi e arrabbiature: non era semplice in quei momenti ma sono contento comunque di aver lavorato con lei e di averla conosciuta.

Video del convegno a cura di Radio Radicale»»

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