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Ricordare Livatino: le istituzioni non dimenticano chi ha saputo rappresentarle bene

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento in Senato di Franco Mirabelli per la commemorazione di Rosario Livatino (video).

Vogliamo ricordare Rosario Livatino. È stato proclamato beato il 9 maggio: non è una data casuale, è lo stesso giorno in cui il nostro Paese ricorda il rapimento Moro e l’omicidio di mafia di Peppino Impastato, due delle pagine più dure e più dolorose della vita del nostro Paese.
La Chiesa beatifica Livatino e, con un ennesimo gesto forte, in Sicilia conferma l’impegno dei cattolici contro le mafie e la distanza da quei mondi che spesso cercano, invece, di usare la religione per crearsi consenso sociale.
Rosario Livatino è stato il più giovane dei tanti magistrati martiri vittime delle mafie, ucciso con terribile determinazione e in disprezzo della vita umana in una vera e propria esecuzione perché, come recita la sentenza di condanna dei mandanti e degli esecutori del delitto, perseguiva le cosche laddove si pretendeva un trattamento lassista se non compiacente.
Livatino, quindi, era un uomo che faceva il proprio dovere. Aveva perseguito e fatto condannare gli uomini della Stidda.
Aveva avuto il coraggio di applicare in modo innovativo ed efficace le misure di prevenzione. Fu il primo a trovare il modo di confiscare i beni dei mafiosi. Sapeva dei rischi che correva nella Sicilia delle guerre di mafia ma proprio per questo, per non mettere in pericolo altre vite, rifiutò la scorta e si trovò da solo di fronte ai suoi esecutori.
La sua bravura e la sua determinazione, però, non gli hanno mai fatto perdere di vista l’umanità; non ha mai concepito l’azione penale come vendetta ed è arrivato a perdonare i suoi assassini.
Rosario Livatino teneva al suo lavoro, si batteva per il rigore e la credibilità della magistratura.
In un ambiente difficile, ha scelto di stare là dove stava il nemico più pericoloso, la mafia e non si è mai arreso e non ha mai arretrato.
Facendo il suo dovere non ha mai smesso di testimoniare la propria fede.
Oggi ricordiamo un uomo che è un esempio - deve esserlo - come cristiano, come uomo e come magistrato.
Ma voglio anche ricordare in questa occasione un uomo, Piero Nava, che ha avuto il coraggio di denunciare, identificare e testimoniare di fronte al processo, facendo sì che gli esecutori di quell’orrendo delitto fossero puniti.
Piero Nava ha fatto una scelta di civiltà, di senso civico e che ha cambiato la sua vita. Ci ha detto nelle interviste di questi mesi che, anche dopo anni, è orgoglioso di quella scelta.
Credo che facciamo bene oggi a ricordare in quest’Aula Livatino per dire che le istituzioni non dimenticano chi ha saputo rappresentare così bene le stesse istituzioni, lo Stato, il Paese, arrivando fino all’estremo sacrificio.

Video dell’intervento»

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