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La lotta al dissesto idrogeologico è una priorità del PD

Scritto da Chiara Braga.

Chiara BragaIntervento di Chiara Braga.

La prevenzione del dissesto idrogeologico è una priorità per un Paese fragile come il nostro, che vede il 90% delle comunità insediate in aree a rischio frane e alluvioni e il 19% in aree ad alto rischio.
Non possiamo però ricordarci di questa drammatica condizione solo all’indomani di qualche disastro naturale; questa è una battaglia che dobbiamo combattere ogni giorno, al fianco degli amministratori locali che chiedono strumenti più efficaci per mettere in sicurezza il territorio e proteggere le loro comunità dall’impatto dei cambiamenti climatici.
Il Partito Democratico ha presentato oggi un disegno di legge a prima firma del vicepresidente dei Deputati Pd Roberto Morassut per rafforzare la prevenzione del rischio idrogeologico in Italia. Questi interventi sono dichiarati opere di preminente interesse nazionale, al pari delle grandi infrastrutture viarie e ferroviarie, e per questo assumono una priorità nelle procedure autorizzative di competenza delle altre amministrazioni pubbliche.
La proposta di legge interviene poi in particolare su due fronti fondamentali per incrementare la capacità su spesa annua, oggi attestata attorno ai 300 milioni di euro a fronte di un fabbisogno complessivo di 26 miliardi per gli interventi indicati nel primo Rapporto ReNDis prodotto da Ispra. Il primo obiettivo è accelerare alcune procedure, dalla VIA alle procedure di esproprio e di rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche; il secondo, strettamente collegato, è il rafforzamento delle strutture che operano su questo fronte a partire dalle Autorità di bacino distrettuale, i Commissari nominati dal Governo e le Regioni attraverso la costituzione di un Ufficio speciale per il contrasto del dissesto in ciascuna Regione.
Servono competenze qualificate e personale adeguato nella Pubblica amministrazione per accelerare questi interventi prioritari, puntando sull’inserimento di giovani professionisti e aumentando anche in questo settore la presenza di donne. Per questo abbiamo previsto nelle procedure selettive una riserva di posti pari al 50% per giovani al di sotto dei 35 anni e una clausola di presenza non superiore al 60% di assunzioni dello stesso sesso, per favorire l’occupazione giovanile e femminile in un settore fondamentale per la crescita sicura e sostenibile del Paese.
La transizione ecologica passa anche dalla messa in sicurezza del nostro territorio e dalla prevenzione del rischio idrogeologico, così come ci indica l’Europa e il nostro Paese è chiamato a fare attraverso il PNRR.

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