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Con l'approvazione del decreto per l'esame per avvocati si dà certezza a 26mila giovani

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento in Aula in Senato in dichiarazione di voto sul Decreto per consentire lo svolgimento online dell'esame di Stato per l'accesso all'avvocatura (video).

Oggi approviamo un provvedimento non scontato e importante che pone fine ad una situazione di incertezza - questo è l’aspetto più importante - che riguarda concretamente la vita, la vita professionale e le prospettive di 26mila persone candidate all’esame di Stato per l’avvocatura.
Abbiamo fatto questo provvedimento e lo facciamo con una collaborazione positiva tra Governo e Parlamento.
Lo facciamo in fretta: raramente passano 15 giorni dall’emanazione di un Decreto all’approvazione dello stesso in una delle due Camere.
Lo facciamo per mettere il Governo al più presto nelle condizioni di fissare velocemente la data dell’esame di Stato.
Lo facciamo lanciando un messaggio positivo: le istituzioni, unitariamente, superando anche le divisioni e le differenze mettono al primo posto la necessità di rispondere a quell’esigenza e a quel bisogno che tanti ragazzi e tante ragazze ci hanno manifestato in questi mesi.
Il Decreto interviene in emergenza e come tale va considerato. Questo, infatti, è un provvedimento che si spiega solo perché vogliamo rendere possibile l’esame di Stato per quei 26mila giovani che non hanno potuto sostenerlo in questi mesi a causa della pandemia.
Facciamo un provvedimento che mette in condizioni di fare l’esame con modalità innovative ma non più ripetibili. Credo che questo aspetto lo abbiamo chiaro tutti, anche il Governo.
Questo provvedimento, però, ha il merito di consentire lo svolgimento degli esami mantenendo uno standard di serietà e di rigore che garantisce prima di tutto chi parteciperà e passerà l’esame, e garantisce che chi parteciperà e passerà l’esame avrà una professionalità adeguata per affrontare una carriera difficile ma - come è stato detto da molti - affascinante come quella dell’avvocato.
Credo che il doppio orale, così come concepito, costituisca il sistema più convincente che si poteva mettere in campo per coniugare la garanzia di un esame realmente provante con i limiti del fatto che, a causa della pandemia, l’esame si debba fare da remoto. In questi mesi, molti parlamentari, non solo quelli che si occupano di Giustizia, hanno raccolto tante sollecitazioni da singoli e da associazioni che chiedevano di poter fare l’esame e di poterlo fare bene: di fare un esame davvero abilitante. In questo senso, per quello che era possibile fare e in tempi così stretti, con questa emergenza e queste necessità, ci siamo impegnati a cercare soluzioni per migliorare ulteriormente questo provvedimento.
Innanzitutto, era necessario che ci fosse maggior chiarezza su come rendere rigoroso il sistema di definizione e di scelta dei quesiti che saranno alla base delle prime prove orali.
Mi pare che, con l’approvazione dell’Ordine del Giorno a prima firma del senatore Cucca, si sia trovata una buona modalità: indicare al Governo la strada che consenta e metta le sottocommissioni in grado ogni giorno di definire per ognuna delle tre materie tanti quesiti quanti sono gli esaminandi di quel giorno, per poi scegliere tra questi quesiti.
Questa mi pare una buona soluzione. Forse si poteva fare di meglio ma mi pare una buona soluzione che garantisce trasparenza e serietà. È un Ordine del Giorno e ci aspettiamo che venga recepito dal Decreto Ministeriale, però è sicuramente un passo avanti.
Secondariamente, abbiamo insistito affinché si possa almeno consentire al candidato la facoltà di poter videoregistrare il proprio esame, a garanzia di tutti, essendo un esame che viene svolto da remoto ed essendo i sistemi operativi predisposti per le registrazioni.
Anche in questo caso guardiamo con favore all’approvazione dell’Ordine del Giorno che abbiamo presentato su questa materia e ci auguriamo che eventuali problemi tecnici possano essere superati, perché penso che il tema della videoregistrazione, che ci è stato posto da tanti candidati e da tante associazioni, venga colto come un’occasione di maggiore trasparenza.
Inoltre, abbiamo accolto positivamente l’emendamento del Relatore che consente di non escludere dalla seconda prova orale la materia che è stata scelta dal candidato nella prima prova.
È una cosa importante, seria, che garantisce il fatto che i candidati debbano avere conoscenza e competenza sia sul Diritto Civile che sul Diritto Penale. Il fatto di non escludere dalle materie aggiuntive della seconda prova quella che è stata scelta nella prima credo che sia un passaggio importante e credo che l’emendamento del Relatore raccolga le sollecitazioni che sono venute da diversi di noi.
Ci spiace, lo dico sinceramente e spero in un ripensamento in sede di costruzione del Decreto Ministeriale, che non si sia colta la necessità di garantire, oltre alle persone che sono in quarantena e che non stanno bene e che avranno, grazie agli emendamenti proposti, la possibilità di fare l’esame da remoto, la possibilità di dare la stessa opportunità anche a chi per ragioni legate alla pandemia è trattenuto all’estero.
Avevamo proposto di poter far fare l’esame dai Consolati, essendo un esame da remoto.
Credo che sia sbagliato discriminare questi candidati, anche se forse sono pochi, e credo che su questo in sede di verifica e di costruzione di Decreto Ministeriale, il Governo debba tener conto che c’è anche questo problema.
Per queste ragioni e per il lavoro fatto anche in tempi brevissimi, voteremo a favore di un decreto utile e convinti che serva ma convinti anche che le riflessioni che questa vicenda ha prodotto sul valore e sul senso dell’esame di Stato non vadano disperse. Il tema che questo esame debba diventare sempre più un’opportunità per i giovani e non un passaggio a livello che ne blocca alcuni credo che sia un tema fondamentale da riprendere nei prossimi mesi.

Video dell'intervento»

Emendamenti che erano stati presentati dal PD al Decreto»

Ordini del Giorno approvati:

A.S. 2133
Ordine del Giorno
Cucca, Mirabelli, Gaudiano

All’esito dell’esame del disegno di legge recante Conversione in legge del Decreto Legge 13 marzo 2021 n. 31 recante misure urgenti in materia di svolgimento dell’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione d’avvocato durante l’emergenza epidemiologica da COVID 19
Impegna il Governo:
a prevedere che, ai sensi dell’articolo 2 del presente decreto, la sottocommissione, prima dell’inizio della prima prova orale, predisponga giornalmente le tracce per ciascuna materia in numero pari a quello dei candidati da esaminare, dalle quali saranno estratti i quesiti da sottoporre al candidato per la materia prescelta dal medesimo.

...

A.S. 2133
Ordine del Giorno
Mirabelli

La Commissione, in sede di conversione del decreto legge 13 marzo 2021, n. 31, recante misure urgenti in materia di svolgimento dell'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato durante l'emergenza epidemiologica da COVID-19, A.S 2133,
premesso che:
il decreto-legge de quo muove dalla straordinaria necessità ed urgenza di adottare delle disposizioni che rendano possibile, nell’attuale contesto emergenziale dovuto alla recrudescenza della pandemia da COVID-19, lo svolgimento delle prove della sessione 2020 dell’esame di abilitazione forense;
per tale sessione di esame è introdotta una disciplina di svolgimento delle prove derogatoria rispetto a quella prevista a regime;
in particolare, secondo quanto disposto dall'articolo 2 del provvedimento in oggetto le prove scritte sono sostituite con una prova orale. Nel caso della prima prova orale il candidato - che deve essere presente fisicamente nella sede d'esame insieme al segretario della sottocommissione mentre gli altri componenti della commissione sono collegati da remoto - è chiamato a risolvere una questione di carattere pratico-applicativo, in una materia, tra diritto civile o diritto penale o diritto amministrativo;
la seconda prova orale ha invece ad oggetto 5 materie, una tra diritto civile e diritto penale purchè diversa dalla materia già scelta per la prima prova orale; una tra diritto processuale civile e diritto processuale penale; tre, tra diritto costituzionale, amministrativo, tributario, commerciale, diritto del lavoro, diritto dell’Unione europea, diritto internazionale privato, diritto ecclesiastico;
impegna il Governo:
a valutare la possibiltà e l'opportunità di consentire al candidato la facoltà di richiedere la videoregistrazione della prima prova orale.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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