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Sia la modernizzazione del Paese la nuova identità del Pd di Letta

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoArticolo di Alessandro Del Corno.

Il neo segretario del Pd Enrico Letta, ha inaugurato il suo nuovo mandato all’insegna della grande dinamicità, nominando figure nuove sia come suoi vice, sia nella segreteria ed affermando una forte parità di genere anche a livello istituzionale.
Ritengo però che la dinamica maggiormente positiva sia stata quella di lanciare una fase di ascolto senza precedenti nei confronti dei Circoli su quattro filoni fondamentali: forma partito, identità ed alleanze, progettualità per il Paese ed infine, europeismo, atlantismo e multilateralismo.
Certo tale coinvolgimento dei Circoli seppur innovativo, non può essere derubricato a punto di arrivo, bensì di partenza, al fine di lanciare una vera e propria fase Ricostituente del partito. Personalmente penso che la necessaria modernizzazione del Paese in tutti i suoi gangli vitali che la pandemia in corso ha dimostrato molti dei quali vetusti, si specchia indissolubilmente con la forma partito e con l’identità del nuovo Pd.
Rispetto alla forma partito, non sono mai stato contrario in linea di principio alle correnti, tutt’altro, a patto che le stesse siano elaborazione di pensiero politico e progettuale e non si racchiudano in sfere autoreferenziali esclusivamente di potere.
In conseguenza di ciò, quindi un Partito dove attraverso strumenti nuovi, anche di natura digitale, si affermi un maggior coinvolgimento d’iscritti e simpatizzanti alla vita democratica interna. Vita democratica interna che non può esaurirsi nell’affermazione della pur giusta parità di genere, anche se da concretizzarsi in forma laica e non integralista, ma anche con maggior criterio di merito e di rotazione di selezione della classe dirigente, utilizzando al meglio lo strumento delle Primarie.
Strumento delle Primarie o delle Parlamentarie aperte anche da utilizzarsi per accedere alle candidature in Regione o in Parlamento e dove per quest’ultimo, si torni ad un rapporto di elezione diretto tra elettore ed eletto, eliminando le famigerate liste bloccate.
Di conseguenza la nuova identità con la quale si dovrebbe affermare il Pd, tornando allo spirito del Lingotto ma in modo più coraggioso ed aggiornato, sarebbe quella di fare proposte incisive per modernizzare il Paese in tutti i suoi aspetti: dalle riforme istituzionali, alla riforma della giustizia penale e civile, al rilancio delle infrastrutture in chiave transizione ambientale e coniugata al rilancio del mezzogiorno, ad una politica di forte sostegno alle famiglie, con sensibile riduzione pressione fiscale alle stesse ed alle imprese, al rafforzamento sensibile della guerra alla criminalità organizzata che strangola in parti non irrilevanti del territorio nazionale la democrazia e lo sviluppo.
Il Pd sia infine un partito di Centrosinistra moderno e plurale virtuosamente europeista ed atlantista, ma per essere ciò, deve essere il partito della modernizzazione.
Ecco quale dovrebbe essere la nuova identità’ del Pd nel tempo in cui viviamo.
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