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Il Governo risponda al disagio ma l'opposizione collabori con comportamenti responsabili

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli in Senato durante l'informativa del Ministro dell'Interno sui disordini nelle città (video).

Ringrazio il Ministro dell’Interno per aver sottolineato, all’inizio del suo intervento, l’impegno del Governo e le cose già fatte dal Governo per impedire che la criminalità organizzata possa avvantaggiarsi della crisi, sfruttando la crisi per l’usura, per acquisire locali e per costruire consenso sociale.
Chiedo, innanzitutto, al Ministro di esprimere tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà agli operatori delle forze dell’ordine che, in questi giorni, sono impegnati a difendere le nostre città ma, soprattutto, il diritto a manifestare delle persone perbene; sapendo che stanno affrontando con misura e attenzione le violenze di piazza, cosa che comporta non solo i rischi consueti ma, in questa fase, anche il rischio di contagio.
E penso soprattutto alla mia città, Milano, dove ci sono diverse decine di agenti che si sono infettati con il coronavirus.
Nel Paese c’è un disagio evidente e motivato.
La ripresa drammatica dei contagi, insieme alla crescita delle preoccupazioni per il futuro, di fronte alla crisi economica, alimenta incertezza e malessere.
A ciò si è aggiunto, in questi giorni, l’impatto delle misure che il Governo ha dovuto mettere in campo per combattere la crescita dei contagi, senza arrivare al lockdown ma limitando la circolazione delle persone.
Queste misure richiedono sacrifici a tutti ma in particolare penalizzano alcune categorie, le quali hanno comprensibilmente protestato, protestano e hanno chiesto ristori al Governo che, con il decreto di ieri, il Governo ha garantito.
In questa situazione, soprattutto dove il disagio sociale è più grande, c’è il rischio già concretizzato che le giuste preoccupazioni e le paure fondate, vengano usate da chi non c’entra nulla con chi legittimamente protesta.
Le violenze di questi giorni non hanno nulla a che fare con le categorie che stanno manifestando. I protagonisti, a seconda delle diverse realtà, sono estremisti, violenti, ribellisti, estremisti di destra o di sinistra, frange organizzate nelle curve e sono anche le stesse figure legate alla criminalità e alla devianza che spesso incontriamo; tanti che trovano in questa drammatica emergenza l’occasione per sfogare violenza e attaccare le forze dell’ordine. Di fronte a questa situazione grave, ognuno di noi - prima di tutto la politica - ha la responsabilità di intervenire con fermezza, non solo nel contrasto dei violenti ma, soprattutto, per impedire che la protesta dei violenti si saldi con il disagio sociale.
Tocca, certamente, prima di tutto al Governo rispondere e garantire che nessuno sia lasciato solo di fronte alla crisi.
Tocca al Governo interloquire con le parti sociali e le categorie, come ha fatto in questi giorni il Presidente del Consiglio, anche nei momenti più difficili. Ma, soprattutto, tocca al Governo dare risposte concrete alle questioni che vengono poste, lo si è fatto con il decreto di ieri, che garantisce ristori più alti che in passato a tutte le categorie costrette a chiudere, cassa integrazione e contributi ai lavoratori dipendenti e non.
Non è sufficiente: serve anche che quelle risorse arrivino subito e direttamente ai beneficiari. L’impegno assunto dal Governo di versare i contributi direttamente sui conti correnti entro metà novembre deve essere rispettato. Così come era necessario prorogare il reddito di emergenza per ridurre il disagio sociale e lo si è fatto.
Ma non basta il Governo: è responsabilità di tutti isolare e prendere le distanze, non mischiarsi con estremisti violenti e delinquenti.
È importanti che anche le parti sociali e le associazioni non solo allontanino ma contrastino i violenti.
Ovviamente su questo noi, la politica, abbiamo una responsabilità in più; l’abbiamo sempre ma ancora di più in una fase così drammatica. La politica deve preservare le istituzioni, la loro credibilità, il loro essere riferimento per tutti i cittadini mentre si sta combattendo un nemico comune, che è il nemico di tutti.
Per questo noi tutti insieme abbiamo la responsabilità di rispettare le sedi istituzionali e mantenere i toni giusti in una fase come questa.
Siamo tutti impegnati a salvaguardare la salute e l’economia degli italiani.
Il problema non è cancellare le differenze o nascondere le contrarietà ma, più che mai in questo momento, dobbiamo interrompere la campagna elettorale permanente.
Il punto non è come si guadagnano o come si perdono i voti ma assumersi la responsabilità di fare scelte orientate solo a combattere il virus, tutelando salute e economia.
Su questo ci sono opinioni diverse tra noi ma un Paese ha bisogno di una classe dirigente coesa e unita, capace di condividere l’obiettivo comune di fermare i contagi evitando il lockdown. Questo è il modo per isolare e togliere spazio ai violenti: avere grande responsabilità nei toni e nei modi per essere credibili e avere la fiducia dei cittadini.
In un momento in cui più che mai i cittadini hanno bisogno di trovare nelle istituzioni un punto di riferimento rassicurante serve cercare risposte, non agitare problemi.
Serve responsabilità.
Faccia di più il Governo per coinvolgere tutti in questa direzione, a partire dalle opposizioni. Su questo il Governo può e deve fare di più ma sia chiaro che la responsabilità non può stare solo da una parte. Non si può chiedere, giustamente, di essere coinvolti e poi essere protagonisti delle scene che si sono viste in Senato ieri con il capo dell’opposizione che si è presentato in Aula e dopo dieci minuti è intervenuto insultando il Governo e poi ha abbandonato l’Aula insieme a tutto il centrodestra.
Non è così che ci si propone per la necessaria collaborazione istituzionale.
Tutti noi dobbiamo decidere: o si continua la campagna elettorale o si assume la responsabilità di collaborare di fronte all’emergenza. Le due cose insieme non ci stanno.
Spero che si scelga di condividere, ognuno nel proprio ruolo, una parte delle responsabilità, anche per togliere acqua ai violenti e insieme superare, ognuno nel proprio ruolo, questa crisi non nell’interesse della maggioranza o dell’opposizione ma della maggioranza degli italiani.

Video dell'intervento»

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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