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Il governo coinvolga anche l’opposizione

Scritto da Nicola Zingaretti.

Nicola ZingarettiLettera di Nicola Zingaretti a Repubblica.

Caro direttore, il forte aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni ci fa ripiombare in uno scenario da allarme rosso. Il virus non è mai stato sconfitto, lo diciamo da sempre e abbiamo sempre previsto che la battaglia sarebbe stata lunga e durissima.
Un giorno, quando tutto sarà finito, troveremo il tempo per discutere dell’irresponsabilità di chi ha ridicolizzato le regole per continuare a vivere sicuri, di chi sosteneva che il virus fosse scomparso o, peggio, di chi lo ritiene solo un’invenzione per controllare le persone, in una sorta di strisciante autoritarismo sanitario.
Messaggi pericolosi, fuorvianti e gravissimi, perché hanno indotto molte persone a comportamenti sbagliati che oggi paghiamo tutti in termini di insicurezza e, purtroppo, di vite umane. Ora il virus ha ripreso a diffondersi in maniera drammatica colpisce duramente ín Italia e in tutta Europa e la priorità assoluta è solo una: fermarlo.
Ogni nostra energia deve essere spesa per sbarrare la strada al Covid, innanzitutto per salvare vite umane e poi perché solo sconfiggendo il virus potremo tornare alla normalità economica e sociale. Lo ripeto ancora una volta: il nemico è il virus, non le regole che ci diamo per fermarlo. Con enormi sacrifici, con il prezioso lavoro di tutto il comparto della sanità, in primavera siamo riusciti a far arretrare il contagio. Sapevamo di aver vinto solo una battaglia, non la guerra contro questo nemico subdolo e potente.
Ora siamo entrati in una nuova fase critica, che ci impone la massima serietà, velocità e concretezza. Ci arriviamo con un sistema sanitario più forte e con la consapevolezza delle azioni più utili per condurre la battaglia. Ma anche più provati. Il livello di stress degli italiani è ormai altissimo: per la paura della malattia che ci minaccia; per le ferite del trauma subito; per il dolore per i cari che abbiamo perso; per l’incertezza su quello che accadrà; per l’insicurezza sul lavoro e nelle relazioni sociali.
Massima attenzione quindi ai nervi tesi del Paese. Massima attenzione a chi scende legittimamente in piazza per esprimere paura e chiede di non essere abbandonato e a chi vive questa situazione di incertezza in silenzio e in una drammatica condizione di solitudine.
Massima attenzione anche ai tanti avvoltoi in agguato, pronti a gettarsi sulla solitudine e sulla rabbia, quella parte d’Italia che da sempre lavora contro il patto sociale e lo Stato. Per questo ora è vitale ritrovare forza di iniziativa, spirito unitario e coesione. Stiamo uniti, per combattere l’unico nemico vero. Il Covid.
Oggi gli italiani sono stanchi, ma la speranza di uscire da questo incubo non è nell’illusione di non far nulla. Si può uscire da questo incubo solo se lo si combatte.
Ecco perché servono i provvedimenti anche dolorosi assunti per contenere il contagio: bisogna abbassare il numero delle relazioni tra le persone tentando di evitare un secondo lockdown totale, che rischierebbe di innescare per tante realtà italiane una crisi ancora più drammatica.
La sospensione di alcune attività, dai bar ai ristoranti, dai cinema ai teatri o alle palestre servirà a questo obiettivo, ma è anche l’unica via per evitare che molti di questi esercizi e attività chiudano per sempre.
Se non conteniamo il contagio sarà il Covid a tenerci lontani da ogni occasione sociale e a far esplodere una crisi economica devastante.
Stiamo uniti quindi, e stiamo vicini a quell’Italia che pagherà di più le conseguenze delle nuove misure: l’Italia più fragile, l’Italia che non può andare in smart working, l’Italia dei ristoratori, dei cinema, dei teatri, delle arti e della cultura, dello sport; l’Italia degli studenti di nuovo costretti a casa. Ora nessuno deve essere lasciato solo.
Il governo ha già predisposto un corposo pacchetto di misure per sostenere queste realtà in difficoltà. Su questo obiettivo fondamentale occorre la massima velocità, il massimo impegno, il rigore assoluto del governo e di tutti i diversi livelli dello Stato.
Nessuno deve perdere la speranza di potercela fare a continuare la propria vita. Abbiamo le risorse e le forze per farlo. Per un vaccino o per cure efficaci occorreranno ancora mesi e fino ad allora con questa situazione dovremo convivere, ma arriveranno.
Il governo dunque si concentri soprattutto su questo: sull’efficienza e la serietà, sul dialogo e l’apertura con il Paese, le persone le forze produttive e sociali, il tessuto associativo e sul coinvolgimento e confronto con le forze di opposizione.
Altre democrazie nel mondo non si sono mosse per tempo, e hanno pagato e stanno pagando costi immensi in termini di vite umane e conseguenze economiche. Noi abbiamo ancora la possibilità di fermarci prima, di salvare l’Italia e il suo futuro, se saremo capaci di resistere, di combattere insieme e di agire uniti.

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