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Piano d’azione per combattere la pandemia Covid-19

Scritto da Patrizia Toia.

Patrizia Toia Le proposte del Gruppo S&D al Parlamento Europe per superare la crisi.

1. Investimenti a livello Ue per la ricerca e la condivisione di dati e informazioni, per lo sviluppo di trattamenti efficaci e un potenziale vaccino contro il COVID-19, che sia reso accessibile a tutti.
2. Raccolta di scorte di dispositivi e attrezzature medico-sanitarie essenziali; fornitura di kit diagnostici per le aree maggiormente colpite; procedure d’appalto comuni, efficienti e flessibili, per la fornitura di presidi ed equipaggiamenti medico-sanitari; potenziamento delle agenzie di salute pubblica (ECDC, EMA) mediante l’utilizzo di tutti gli strumenti finanziari di sanità pubblica disponibili a livello europeo.
3. Creazione ed emissione immediata di Corona-bond garantiti da un programma di acquisti della Banca centrale europea.
4. Attivazione del Meccanismo europeo di stabilità (MES) per l’apertura di una linea di credito volta a evitare differenziali eccessivi dei tassi d’interesse dei bond pubblici nazionali, senza alcuna condizionalità macroeconomica aggiuntiva.
5. Lancio di un sistema europeo temporaneo di reddito minimo garantito a protezione dei lavoratori dipendenti, autonomi e delle piccole imprese, con particolare riferimento ai lavoratori soggetti a contratti di lavoro precari e famiglie a basso reddito.
6. Una garanzia sui mutui primi casa per prevenire le insolvenze, associata a un sistema specifico che protegga gli inquilini affittuari dagli sfratti in caso di shock economico durante la crisi.
7. Garantire all’interno del mercato unico la fornitura e la distribuzione costante di beni di prima necessità, di presidi e dotazioni medico sanitarie, di dispositivi di protezione vitali.
8. Consentire la massima flessibilità del Quadro europeo che disciplina gli aiuti di Stato, prevedendo anche l’attivazione dell’Articolo 107 (3) per porre “rimedio a elementi di grave turbamento” e, come da proposta della Commissione, implementare un Quadro temporaneo durante tutta la fase di ripresa e finché si renda necessario.
9. Garantire l’affidabilità delle forniture di cibo da agricoltura, pesca e industria alimentare durante la crisi sanitaria e oltre, salvaguardando un ritmo di produzione continuo e costante e la libera circolazione all’interno del mercato unico.
10. Un miglior coordinamento e condivisione delle informazioni tra gli Stati membri in merito alla chiusura delle frontiere, alle restrizioni e alle vie percorribili per garantire e proteggere le catene di distribuzione, le cosiddette green lanes.
11. Lancio del Sistema di assicurazione contro la disoccupazione e una Garanzia europea temporanea per l’occupazione, per affrontare eventuali fenomeni di disoccupazione di massa, in funzione della velocità della ripresa economica. Tale proposta dovrebbe essere agganciata a una strategia di recupero sociale sia a livello europeo, sia a livello nazionale, elaborata in stretta collaborazione con le parti sociali, salvaguardando i diritti dei lavoratori e garantendo un benessere diffuso.
12. Lancio di una Strategia anti povertà su larga scala e potenziamento dei sistemi di previdenza sociale. La ripresa socioeconomica europea dovrebbe focalizzarsi sulle fasce più vulnerabili, in particolari bambini e famiglie monoparentali.
13. Colmare il digital divide, investendo nell’accesso di qualità alla rete, in particolare per sostenere e favorire l’apprendimento e la didattica a distanza nelle aree più remote, così come la previsione di agevolazioni fiscali per le famiglie per l’acquisto di computer o tablet.
14. Adottare misure preventive per i rifugiati e i richiedenti asilo che si trovano nei centri di accoglienza e detenzione.
15. La Commissione e gli stati membri dovrebbero includere i Balcani Occidentali nella piattaforma di aiuti Ue e nei meccanismi di lotta contra il COVID-19.
16. L’Ue deve mostrare solidarietà internazionale. L’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, ha lanciato un Fondo di responsabilità sociale COVID-19. Noi propendiamo per la l’impiego di venticinque milioni di euro del Fondo di sviluppo europeo e per incanalare queste risorse verso l’OMS.
17. Investire per la costruzione e il potenziamento dei sistemi di sanità pubblica in Europa, incoraggiando gli Stati membri ad aumentare le assunzioni di personale medico e le retribuzioni, e a potenziare le dotazioni e gli equipaggiamenti, attraverso risorse dirette ai sistemi sanitari nazionali.
18. Un ambizioso Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. È evidente che nemmeno l’1,3% del PIL proposto dal Parlamento europeo, sarà sufficiente a innescare la ripresa economica in queste circostanze.
19. Integrare e completare l’azione della BCE e del Meccanismo europeo di stabilità (MES), attraverso la creazione di un Tesoro europeo, con poteri di emissione di Eurobond su basi stabili. Ciò è necessario per sostenere i continui sforzi degli Stati membri volti a consolidare la ripresa economica e sociale, e disporre del peso specifico finanziario necessario a perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile di lungo periodo dell’Unione europea e del Green Deal.
20. Riformare le norme fiscali europee, potenziandone la capacità controciclica, e trasformandole in un incentivo per gli investimenti pubblici di maggior rilievo, necessari all’implementazione del Green deal. L’obiettivo finale è garantire sostenibilità ambientale, economica e sociale e una distribuzione equilibrata degli oneri e dei profitti della transizione.
21. Rivedere e ampliare le Risorse proprie dell’Ue (art. 311 del Trattato) per ridurre la quota dei contributi del PIL a carico degli stati membri e aumentare la quantità di risorse proprie, indispensabili all’implementazione della nuova agenda politica europea e delle sue priorità.
22. Una nuova Analisi annuale della crescita sostenibile, per una revisione dell’attuale Semestre europeo, in un contesto sociale ed economico radicalmente cambiato dal suo lancio nel novembre 2019. Il Semestre europeo dovrebbe essere utilizzato come leva per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
23. Una nuova Politica industriale europea che renda l’Ue non solo più competitiva, ma anche più resiliente agli shock globali, dovrebbe rappresentare una priorità per i settori strategici. Questo dovrebbe significare anche una maggior produzione di medicinali e ingredienti farmaceutici, dispositivi e attrezzature medico-sanitarie. La partecipazione pubblica, o persino la nazionalizzazione di sistemi o comparti industriali di particolare interesse generale, potrebbe rappresentare un’opzione da prendere in considerazione, nel caso le imprese o i gruppi industriali non si rivelassero nelle condizioni di sopravvivere alla crisi. Il Fondo per una giusta transizione dovrebbe essere utilizzato in questo senso, e le sue finalità dovrebbero permettere di sviluppare l’attività industriale di produzione degli equipaggiamenti e dei presidi medico sanitari.
24. Una politica regionale e di coesione robusta e ben finanziata come strumento cruciale per sostenere una ripresa economica e sociale in tutta Europa. Ciò dovrebbe avvenire anche attraverso la semplificazione delle procedure di accesso ai fondi.
25. Costruire la resilienza dell’Europa traendo da questa crisi tutte le lezioni possibili in termini di capacità di pianificazione e prevenzione delle emergenze, e capacità di risposta in campo sanitario, economico e sociale. Nel prossimo futuro, la Commissione europea dovrebbe presentare al Parlamento e al Consiglio, una proposta per un’ampia e ambiziosa strategia di resilienza europea che tenga in considerazione anche l’impatto dell’emergenza climatica.

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