Carcere: si ripristini il numero delle classi a Torre del Galllo

“Il fatto di limitare al massimo l’accesso ai corsi, fa venire meno un principio cardine contenuto nell’Ordinamento penitenziario, laddove si dice che il trattamento del condannato e dell’internato è svolto avvalendosi principalmente dell’istruzione e della formazione professionale, oltre che del lavoro e di altre attività - dicono i due esponenti dem -. Cioè, come dice anche la Costituzione, il diritto allo studio è inviolabile. Quindi, l’istruzione in carcere è una parte fondamentale ed è intesa come opportunità di rieducazione e risocializzazione del condannato”.
Per Villani e Pizzul, “decidere di tagliare il numero di classi e, di conseguenza, di partecipanti, significa impedire a molti detenuti un recupero alla vita civile e sociale che potrebbe rivelarsi fondamentale. E da quanto dice la responsabile di questi corsi, non c’è un motivo vero per non riproporre il servizio come l’anno scorso”.
Ai consiglieri Pd non resta che rivolgersi “all’Ufficio scolastico territoriale di Pavia affinché torni sui suoi passi e riprogrammi il numero di classi per il carcere, accogliendo un appello che non è solo nostro, ma, crediamo, di tutti coloro che alla Torre del Gallo sperano di iniziare o continuare un percorso di studi che di fatto gli spetta”.
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