Le elezioni regionali e la questione della Giustizia

Credo che il voto di domenica sia stato importante. Abbiamo corso il rischio che gli emiliano-romagnoli fossero coinvolti dentro ad un referendum sul Governo o addirittura su Matteo Salvini.
Se si pensa che sia stato un referendum, è evidente che Matteo Salvini lo ha perso.
Preferisco dire, però, che siamo riusciti a fare una campagna elettorale ragionando sulla Regione e sul buon governo emiliano-romagnolo che è stato riconosciuto dagli elettori.
Credo che per questo motivo abbia vinto Bonaccini e il PD abbia ottenuto un risultato importante, andando ben oltre quello delle europee, che si erano svolte quando ancora non c’era stata né la scissione di Renzi né l’abbandono di Calenda. È, quindi, un ottimo risultato, che ci soddisfa come partito.
Credo che per questo motivo abbia vinto Bonaccini e il PD abbia ottenuto un risultato importante, andando ben oltre quello delle europee, che si erano svolte quando ancora non c’era stata né la scissione di Renzi né l’abbandono di Calenda. È, quindi, un ottimo risultato, che ci soddisfa come partito.
Il risultato del PD ci soddisfa anche in Calabria, dove siamo riusciti ad essere il primo partito dopo una vicenda molto complicata e aver avuto il coraggio di operare un rinnovamento profondo dentro al partito di quella Regione. Anche lì il Partito Democratico è stato premiato.
La sfida di Callipo era molto difficile ma penso che si sia fatta una scelta giusta, che è stata quella di un rinnovamento del PD e del centrosinistra, affidandosi a una figura che rappresenta il meglio della Calabria e sono convinto che quelle elezioni siano solo un punto di partenza.
I rapporti di forza dentro al Parlamento sono sempre gli stessi e resteranno quelli fino alla fine della Legislatura.
La questione della Giustizia non è di poco conto. Noi abbiamo posto la questione prima delle elezioni regionali e continuiamo a porla oggi. Abbiamo posto la questione anche in Aula al Senato, dove Bonafede è intervenuto per presentare la sua relazione sull’anno giudiziario.
Penso che ci siano tutte le condizioni affinché questa maggioranza, così come ha già presentato una proposta di legge di riforma del processo civile, possa mettere in campo anche una riforma del processo penale che acceleri di molto i tempi e consenta ai cittadini di recuperare un po’ di fiducia in un sistema giudiziario che, finché i processi diventano così lunghi, ne avrà poca.
Abbiamo già cominciato a lavorare su questo tema.
Il tema della prescrizione si pone comunque.
Alcuni pensano che una volta velocizzato il processo si può fare a meno della prescrizione.
Io penso che si possa velocizzare il processo e si può ragionare su una durata di 4 o 5 anni grazie ad interventi sul personale e sull’utilizzo delle tecnologie ma credo che i processi non possano essere infiniti e, quindi, occorre trovare un accordo all’interno della maggioranza su questo punto.
A fine dicembre, comunque, prima dell’entrata in vigore della legge Bonafede, il PD ha presentato una proposta di legge molto semplice che, invece che sospendere sine die la prescrizione, la sospende per due anni in casi in cui si mantiene un termine per la conclusione dei processi.
Anche la riforma del processo penale che stiamo pensando deve prevedere delle fasi e tutti gli operatori della Giustizia devono essere responsabilizzati per l’ottenimento di quei risultati.
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