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Legalità e libertà

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento ad un incontro elettorale a Vibo Valentia.

Pippo Callipo e Nino De Masi sono persone che la battaglia contro le mafie la fanno davvero da anni, e sono disposti a rischiare per i propri principi, per i propri valori, per le proprie idee.
C’è chi pensa che con la mafia si può convivere o che basta saperci convivere per non avere problemi.
In realtà le mafie tolgono la libertà: impediscono la libertà di lavorare, di fare impresa, di vivere senza condizionamenti e senza paura. Bisogna, quindi, reagire di fronte al tentativo e alla volontà delle mafie di togliere la libertà ai cittadini di questa bella terra, che ha grandi possibilità, grandi potenzialità, grandi bellezze e un patrimonio culturale enorme.
Dalla Calabria sono arrivate persone che, in diversi settori, sono diventate il riferimento non solo per il nostro Paese ma a livello internazionale.
Questa bella terra deve smettere di convivere con chi impedisce che tutto questo si sviluppi e impedisce la libertà.
Credo, quindi, che vada detto senza nessuna remora che combattere la criminalità organizzata deve essere una priorità per la politica e non solo in questa terra.
Questo vuol dire tante cose.
Innanzitutto, dev’essere una priorità politica di chi sostiene quella parte di Stato che in questi giorni sta dando colpi duri alla ‘ndrangheta, che sostiene i magistrati che combattono la mafia, che sostiene chi mette anche le mani in situazioni delicate per svelare i rapporti tra criminalità organizzata, imprese e addirittura purtroppo una parte della magistratura.
È una priorità politica sostenere le forze dell’ordine che stanno dando un contributo importante alla lotta alla ‘ndrangheta e alla lotta alle mafie. Grazie a queste inchieste, infatti, credo che ci possa essere più speranza ma poi tocca alla politica fare la propria parte.
Per prima cosa, come dice Callipo, bisogna ridare credibilità alla politica e alle istituzioni.
Per ridare credibilità alla politica e alle istituzioni, innanzitutto, bisogna dire che la politica non può non occuparsi dei problemi dei cittadini.
Una politica che si occupa e che vive di favori e non di diritti, che cerca di alimentare se stessa invece che risolvere i problemi dei cittadini è una politica che fa male, non è credibile e dà un grande potere alla criminalità organizzata.
C’è chi fa politica e pensa a sé, ad aumentare il proprio potere, i propri voti e non a risolvere i problemi dei cittadini.
Questa politica ha sempre meno credibilità e anche le istituzioni così hanno sempre meno credibilità e questo dà più forza alla criminalità organizzata.
È giusto, quindi, dire che ci vuole una politica che si occupi dei problemi concreti, che garantisca il diritto di cura a chi non ce l’ha, che garantisca che in questa terra ci siano le infrastrutture necessarie per consentire a chi vuole lavorare e a chi vuole fare impresa di poterlo fare senza pagare un prezzo ulteriore.
Serve, quindi, una politica che si occupi dei problemi e, soprattutto, serve una politica che sia capace di alzare dei muri contro la criminalità organizzata; di ripararsi dalla criminalità organizzata.
Per questo la politica deve saper garantire ai cittadini che si possa votare per un Presidente che combatterà la criminalità organizzata.
Stefano Graziano, commissario del PD in Calabria, ha svolto un lavoro difficile per fare in modo che le liste, che sostengono Pippo Callipo, possano dare delle garanzie agli elettori che, chi vota da questa parte, vota chi combatte la criminalità organizzata.
Questa è una cosa importante.
Non mi pare che gli altri abbiano questa priorità.
Non ho visto segnali dall’altra parte da cui si possa desumere che il tema della lotta alla mafia sia la priorità e la priorità non sia invece quella di conquistare il potere.
Non ho visto segnali in tal senso dal centrodestra: Jole Santelli è Vicepresidente della Commissione Antimafia da un anno e mezzo e ha partecipato ai lavori una volta sola.
Ma soprattutto non ho visto segnali dal capo della coalizione, Matteo Salvini, che in questi giorni sta spiegando che a questo Paese deve fare paura tutto: gli immigrati, i terroristi che sono alle porte, e che l’Italia ha bisogno di essere liberata dal PD e dai Cinque Stelle ma non dice mai che questo Paese deve aver paura delle mafie. Salvini non dice mai che questo Paese e che questa terra devono essere liberati dalla ‘ndrangheta.
Noi dobbiamo parlare anche ai tanti cittadini che alle ultime elezioni politiche hanno votato M5S e l’hanno fatto convinti che questa terra dovesse cambiare, che la politica dovesse cambiare radicalmente e che in Calabria servisse fare uno sforzo per garantire la legalità.
Oggi tutto questo c’è: il cambiamento si chiama Pippo Callipo.
Callipo può garantire per la sua storia, per quello che rappresenta, per le scelte che ha fatto anche in questa campagna elettorale quel cambiamento di cui in tanti parlano e che tanti sperano di attuare.
Callipo può garantire quella lotta per la legalità, che è stato uno dei punti di riferimento ed è tuttora uno dei punti di riferimento del M5S.
A quegli elettori dobbiamo chiedere di non buttare via il loro voto e di votare Pippo Callipo, che conoscono e sanno chi è, sanno che insieme a noi e a lui può si essere protagonisti di una stagione nuova.
Dobbiamo chiederlo perché non è utile disperdere i voti in questa battaglia.
È una battaglia dai contorni molto chiari: o si dà continuità e si va avanti così o si cambia.
O si continua così, magari a convivere anche con una situazione di diffusa di illegalità o si fa la rivoluzione, con amore ma si cambia tutto.
Chi voleva cambiare tutto alle elezioni politiche, oggi se vuole davvero cambiare tutto deve votare Pippo Callipo.
Questo lo dobbiamo dire e questo è il ragionamento che va fatto negli ultimi giorni di campagna elettorale perché è necessario per ottenere un risultato positivo, che non è solo il combattere le mafie ma è anche costruire un territorio più libero in cui si possa lavorare, fare impresa, avere meno paura.
Per questo è decisivo votare Pippo Callipo.

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