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Iva e sgravi vanno rivisti per il 2021

Scritto da Pier Paolo Baretta.

Pier Paolo Baretta"E' impensabile affrontare la prossima legge di Bilancio, quella per il 2021, di nuovo sotto la spada di Damocle delle clausole di salvaguardia, che rischiano di impegnare, come per il 2020, i tre quarti della manovra. Se vogliamo recuperare margini per intervenire sull'economia, è bene cominciare a discuterne subito". A dirlo è il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta in un'intervista al Corriere della Sera. "Qui nessuno vuole aumentare le tasse", assicura l'esponente del Pd. "Ma sappiamo che l'Iva e le tax expenditure, cioè gli sgravi, detrazioni e deduzioni, sono una giungla E' venuto il momento di immaginare operazioni di rimodulazione per conseguire, per esempio, gli obiettivi che il governo si propone con la riforma del fisco". "Non c'è solo il taglio del cuneo fiscale o la revisione delle aliquote Irpef di cui discutere, ma anche una eventuale rimodulazione dell'Iva a vantaggio del cosiddetto carrello della spesa, recuperando invece sul fronte dei beni voluttuari", spiega Baretta.
"Stessa cosa si può fare sulle tax expenditure. Ci sono più di 700 voci, parte delle quali retaggio del passato, mentre ci sono nuove esigenze da soddisfare: penso alla non autosufficienza e all'assegno unico per la famiglia, di cui si parla nel disegno di legge delega". Sul taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti a partire dal prossimo luglio, "abbiamo già delle ipotesi sul tavolo. L'idea è quella di tagliare il prelievo sui redditi fino a 35 mila euro, allargando la platea dei lavoratori beneficiati dal bonus Renzi (fino a 26.600 euro) e potenziando il bonus stesso", dice Baretta. Quanto agli incapienti, "io penso che non ci sia altra strada che intervenire con un assegno ad hoc", afferma riferendosi "in particolare agli anziani incapienti". In merito al Reddito di cittadinanza, "correttivi che garantissero che prima si cerca il lavoro e poi se non lo si trova c'è l'assistenza sarebbero utili", osserva Baretta. Su Quota 100, "questa misura terminerà alla fine del 2021 e non abbiamo alcuna intenzione di confermarla. Si tratta però di mettere in campo interventi sostitutivi, confrontandoci con le parti sociali", dichiara Baretta. "Io penso che debbano essere all'insegna della massima flessibilità di scelta del lavoratore. Fissato un minimo di età e di contributi, si deve essere liberi di andare in pensione".
Intervista del Corriere (file PDF)»