Le elezioni in Uk

1.Se entri in un bar (o meglio in un pub) dove tutti parlano con passione del derby calcistico non puoi metterti ad esaltare la pallanuoto, in particolare la pallanuoto degli anni Settanta del secolo scorso. Facile che a un certo punto il barista ti prenda per la collottola e ti sbatta fuori.
2. Il Labour è riuscito nella doppia impresa di non convincere l'elettorato popolare pro Brexit che aveva creduto alle parole (bugiarde, ma coerenti) di Johnson e di Farage e di spaventare il ceto medio europeista con il suo libretto rosso pieno di nazionalizzazioni e di tasse. Un capolavoro, a suo modo.
3. La Brexit ci sarà, ma il prezzo da pagare sarà alto per i cittadini britannici. Non è detto che il Regno Unito rimarrà tale. Non è nemmeno detto che sarà un percorso pacifico.
4. A esprimere dubbi sulla leadership di Corbyn sono stati organi di stampa da sempre schierati a sinistra come il New Statesman ed il Mirror. Dubbi ancora più forti li ha espressi la comunità ebraica britannica, da cui pure sono usciti importanti figure della storia del Labour (buoni ultimi i fratelli Miliband). Gli entusiasmi dei redattori e collaboratori di Repubblica e Internazionale non hanno avuto alcun peso sulla scelta degli elettori, chissà perché.
5. Non siamo un po'stanchi, amici e compagni, di continuare a vagare fra Londra, Lisbona, Helsinki e sa Dio dove d'altro per cercare quello che non sappiamo trovare nel nostro Paese? A scanso di equivoci : vale anche per chi sogna Macron dimenticando che qui non c'è l'elezione diretta del Presidente né il doppio turno elettorale. Non sarà che l' ansia di cercare lo straniero alla moda sia il riflesso dell'afasia sulle cose che più ci sono vicine?