Stampa

Il Governo da avversari non può funzionare, bisogna essere alleati

Scritto da Dario Franceschini.

Dario Franceschini "Non nego le difficoltà del Governo, ma il quadro non è così pessimistico. Lo sapevamo che sarebbe stato difficile ma bisogna migliorare". Lo ha dichiarato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, capo delegazione dei ministri del Pd, intervistato a “Porta a Porta”. "Il governo da avversari non può funzionare mai, bisogna essere alleati o almeno avere l'obiettivo di esserlo, non si può negare quella prospettiva e questo Governo è nato con questa aspettativa, negarlo lo indebolisce - ha aggiunto – “Non si devono nascondere le difficoltà, nessuno pensava che fosse facile, lo sapevamo non c'è nessuna sorpresa”.
"Nonostante le differenze, - ha spiegato Franceschini - bisogna arrivare alla prospettiva di un'alleanza M5s - Sinistra. Per fermare questa destra bisogna arrivarci, la partita è troppo delicata per fermarsi. Bisogna costruire questa prospettiva nel Paese, costruire un campo che eviti Salvini a Palazzo Chigi e abbia alla base dei principi etici e politici".
"Io mi preoccupo più adesso che ad agosto di Salvini, e non è solo un problema valoriale" ma c'è fra i vari pericoli anche quello che l'Italia prenda una strada antieuropeista. "Davanti a questi rischi vi pare che possiamo fermarci per la prescrizione o la plastic tax?", ha affermato Dario Franceschini. Che ha anche sostenuto di non trovare che "ci sia situazione di stallo nell'azione di Governo sulla manovra e faccio una previsione: prima della data di entrata in vigore della prescrizione, troveremo un accordo sulla giusta durata del processi. Sulla prescrizione abbiamo sempre detto che per eliminarla era necessario contemporaneamente approvare norme sulla ragionevole durata dei processi. Siccome ci fidiamo delle persone, vogliamo un accordo politico sulla ragionevole durata dei processi. Non mi sembra un tema impossibile".
Rispetto alla Legge Elettorale, Franceschini ha chiarito che "L'Italia può essere bipolare anche con un sistema proporzionale. Non ci devono essere timori ad andare verso un sistema più proporzionale che possa evitare che qualcuno diventi padrone del Paese".
"Non penso che gli italiani siano diventati estremisti, - ha aggiunto poi Franceschini - intercettano un sentimento, lo cavalcano e i voti vanno in quella direzione. Bisogna costruire un campo competitivo contro quella destra estrema, e siamo competitivi solo stando insieme, lo dicono i numeri. Non penso neanche che le sardine siano un movimento solo contro Salvini ma trasformarlo in partito è un esercizio molto virtuale. Non mettiamo il cappello sulle piazze anche perché non se lo farebbero mettere, ma si stanno riempiendo in tutta Italia. Chi sono queste migliaia di persone? Sono elettori di sinistra, del M5s del Pd, moderati di destra che rifiutano Salvini. Sono molto più avanti di noi. Quello che mi dispiace di Di Maio è che non colga l'indicazione che gli dà il popolo, anche il suo popolo: quella di costruire un'alleanza. Poi magari ci sono i militanti che per le ferite reciproche sono più indietro in questa prospettiva".
"Nel Pd siamo semplicemente convinti che questa prospettiva di Governo debba andare avanti. - ha chiarito il Ministro - Poi c'è una soglia davanti a cui ci si può fermare. Ad esempio avere tutti i giorni un elemento di conflitto anche su temi su cui basterebbe sedersi a discutere è un bel problema. Basta un po' di buona volontà e nulla più, non serve rinunciare alle proprie convinzioni". Venendo alle questioni legate al Ministero dei Bei Culturali, Franceschini ha precisato: "Non ho rovesciato quello che ha fatto Bonisoli, come lui non ha rovesciato quello che ho fatto io. La mia riforma sui musei ha portato risultati straordinari e bisogna continuare su quella strada, è un investimento per il Paese".