9 novembre 1989: ci sentivamo tutti berlinesi

Non che nei mesi e negli anni immediatamente precedenti, non ci fossero stati avvisaglie di profondi mutamenti nei Paesi del socialismo reale, a seguito del l’ascesa al potere in URSS di Gorbachev, ma un crollo così repentino, non se lo aspettava nessuno.
L’anelito alla libertà ed alla democrazia, seppur apparentemente “debole”, si rivela, alla distanza, sempre più forte.
Certo, vi sono state, motivazioni geopolitiche che hanno accelerato il processo di dissolvimento di quei regimi, non dimenticando altresì, la funzione del pontificato di Papa Giovanni Paolo II in tale ambito, ma nessun analista politico, avrebbe scommesso sulla caduta del muro in poche ore.
Il muro di Berlino, costruito nel 1961 è stato il simbolo della guerra fredda nel cuore dell’Europa, acuendo la divisione tra Mondo libero e Paesi del patto di Varsavia.
Quel giorno di 30 anni fa che, avrebbe portato poi alla riunificazione della Germania, grazie alla sapiente opera politica del cancelliere tedesco Kohl, tutte le battaglie nei decenni precedenti in Italia, come nei Paesi d’Europa a difesa della libertà, trovarono conferma storica.
Il 09 Novembre 1989, parafrasando un grande Presidente americano, John Kennedy, potevamo dire con orgoglio e con speranza per il futuro, nel solco della libertà e nel rispetto della dignità dell’Uomo che tutti, ci sentivamo berlinesi.