La necessità di una nuova identità per il PD

Pur essendo stato fondato dopo un travagliato processo politico nel nuovo secolo, per ragioni di tempistica storica, le sue radice politiche e culturali, si richiamano inequivocabilmente al secolo scorso.
Negli ultimi anni, la società italiana, europea e mondiale è cambiata ad un ritmo vorticosissimo, quindi, necessita calibrare anche e soprattutto un nuovo carattere identitario, rapportato al tempo nel quale siamo immersi.
Significa certamente, elaborare una nuova cultura politica che, senza rinnegare le radici fondative, sia capace di caratterizzarsi in modo più sintonico con vaste fasce di opinione pubblica, a partire dalle nuove generazioni e dai ceti medi-popolari.
Paradossalmente la scissione di Renzi, può e deve accelerare tale processo che, se ritardato, rischia il consegnarsi al galleggiamento senza prospettiva per il futuro.
Costruire una nuova identità, presuppone una lucida lettura della nuova società con tutte le sue opportunità, ma anche con tutte le sue criticità, al fine, di individuare tre-quatto temi forti per la costruzione di una più efficace forma partito.
A tal merito, ritengo che il carattere identitario di un nuovo Pd, dovrà avere innanzitutto ed in termini originari, un nuovo modo di ritagliare il valore della sovranità nazionale, all’interno di un auspicato processo di maggiore integrazione politica europea.
Il campo del riformismo e del Centrosinistra italiano, aspetta uno scatto moderno in tale direzione, per interpretare in modo virtuoso i grandi processi di cambiamento in corso, se non gli si vuole regalare ad un populismo pericoloso ed inconcludente.
Aprire una nuova fase costituente politica, culturale e programmatica, per ridisegnare il Pd del secolo che viviamo.
È questo, il dovere di una classe dirigente politica, sapiente e lungimirante!