Il Governo giallo-verde è stato dannoso per il Paese, siamo contenti che finisca

Signor Presidente del Consiglio, voglio ringraziarla perché è venuto qui, ha riferito al Parlamento, facendolo discutere su questa crisi; quelli bravi direbbero che ha parlamentarizzato la crisi. Noi pensiamo che questa non fosse una cosa scontata in tempi in cui la politica si vorrebbe esaurire, come abbiamo sentito anche oggi, in un rapporto tra capi, o capitani, e popolo, riducendo le Istituzioni di garanzia e lo stesso Parlamento ad inutili orpelli. Per questo motivo la sua scelta è stata importante; riconosce, dà valore al Parlamento e ristabilisce un principio che in questi mesi è stato messo in discussione più volte; il principio che c'è una democrazia che ha Istituzioni che vanno tutte rispettate e non funziona il tema del rapporto diretto tra il capo e il popolo. Lei ristabilisce un principio fondante della democrazia liberale.
Le dico subito, però, Presidente, che noi la ringraziamo solo per questo. Lei ha diretto infatti un Governo che, a nostro avviso, è stato dannoso per il Paese.
Nei mesi del vostro Governo il Paese è diventato più povero. Lo dicono i dati; il Paese è più diseguale, più diviso e più arrabbiato. Questo è ciò che si è seminato.
I dati economici sono sotto gli occhi di tutti. Il Paese è fermo e rischia, con la crisi che alcuni economisti prevedono, di precipitare di nuovo nell'incubo della crisi post 2008. Ci sono centinaia di crisi industriali ed aziendali irrisolte, un miliardo di ore lavorate in meno e, al di là delle chiacchiere, è aumentata la pressione fiscale. Avete fatto pagare quota 100 ai pensionati e a chi ha bisogno dei servizi. Sono aumentate le differenze tra Nord e Sud, ma anche il Nord, anche la Lombardia, per la prima volta da anni, segna il passo sulla produzione industriale, sulla fiducia dei consumatori e degli imprenditori. Il Paese è più debole e più povero di come l'avete trovato e questa è una responsabilità collettiva, ma soprattutto sua, Presidente, perché lei ha diretto questo Governo.
Non solo; ho ascoltato con attenzione quello che ha detto ora il senatore Morra, ma non posso dimenticare il fatto che questo Governo ci ha fatto tornare indietro proprio sul tema della legalità. Ha ridotto i controlli, ha abbassato le barriere di verifica della legalità, ha fatto passare l'idea che, ammetto non sia sua, che sia possibile barattare legalità con consenso, di pensare a un sistema in cui c'è meno legalità per fare più affari. Non sono gli attacchi pregiudiziali dell'opposizione a dirlo, ma gli almeno nove condoni che avete fatto in un solo anno e mezzo. Lo sblocca cantieri che ha riaperto spazi al malaffare, alla corruzione e alla criminalità organizzata, rendendo possibili le vecchie pratiche e trasformando in legge la possibilità per i commissari straordinari di agire in deroga alle norme, anche in assenza di ogni ragione di emergenza.
Anche su questo tutto il Governo ha una responsabilità.
E ancora, Presidente - e qui vengo all'attualità - non avete fatto alcuna politica di governo dell'immigrazione. Con il primo decreto sicurezza si è smontata la rete di integrazione, abbandonando a se stessi migliaia di immigrati che sono legalmente su questo territorio. Non si è fatta alcuna politica per i rimpatri, anzi si sono resi più difficili quelli volontari. Non si è fatto alcun decreto flussi (d'altra parte non c'era più l'emergenza). Perché non si è fatto? Si è fatta solo una becera campagna propagandistica disumana. Si è poi adottato il decreto sicurezza-bis per punire chi salva le persone in mare e che indica nelle organizzazioni non governative e non nei trafficanti il nemico da colpire. C'è stata una campagna elettorale permanente, fatta sulla pelle di persone.
È una vergogna quello che sta succedendo in questi giorni. È una vergogna che rimangano su una nave 100 persone che potrebbero tranquillamente essere fatte sbarcare e distribuite nei Paesi dove si è deciso. Ma ciò non si fa, perché si è consentito di non farlo. Ci sono altre navi, piene di persone salvate in mare, che non si sa che prospettive abbiano, perché noi diciamo no, perché Salvini dice no, perché Conte dice no: non devono sbarcare. Credo che questo sia disumano.
Volete dimostrare che qui non si può arrivare, ma ogni giorno le cronache ci raccontano che decine di persone arrivano sulle coste senza alcun contrasto. L'importante, però, è fare la campagna elettorale sulla pelle di quei disperati che sono sulle navi delle organizzazioni non governative o addirittura della Guardia costiera.
Al Paese serve un Governo che non è questo. Serve un Governo che risolva e non agiti i problemi. Che questo succeda prima o dopo le elezioni lo vedremo, ma sicuramente serve un Governo che parta dalle questioni della scuola, del lavoro e dell'ambiente, che unisca e non divida il Paese, che crei convivenza e non contrapposizioni o rabbia, altrimenti rischiamo di non avere futuro.
Questo Governo non è stato nulla di tutto ciò, non è stato all'altezza. D'altra parte, non può esserlo alcun Governo con Matteo Salvini che occupa il Ministero dell'interno per fare una permanente campagna elettorale e umilia le istituzioni non venendo qui a spiegare le cose che gli chiediamo sul Russiagate, oppure non venendo qui o in Commissione antimafia a spiegare che politiche sta facendo contro la mafia e come risponde su altri casi che hanno coinvolto il suo partito. Matteo Salvini è venuto qui soltanto in un caso, soltanto una volta, a chiedere l'immunità parlamentare per evitare di essere processato sulla vicenda della nave Diciotti.
Questo Paese ha bisogno non di capitani, ma di gente che sappia governare e che non usi i problemi per fare campagna elettorale, ma cerchi di risolverli. Purtroppo il suo Governo è stato molto questo: un agitare i problemi e una contrapposizione continua. Per questo motivo, siamo stati all'opposizione, guardando all'interesse del Paese, e oggi siamo contenti della fine di questo Governo. Ripeto, siamo contenti della fine di questo Governo. Per il futuro, sarà sempre l'interesse del Paese a guidarci. Di questo ne sia sicuro.
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