Stampa

Non posso non richiamare al senso delle istituzioni

Scritto da Sergio Mattarella.

Sergio Mattarella
Articolo di Repubblica.

"Due mesi fa si è conclusa una lunghissima campagna elettorale. Regionali, Comunali, Europee. Questo ha prodotto divergenze, contrapposizioni forti tensioni fra le forze politiche e anche all'interno dei confini della maggioranza". Sergio Mattarella approfitta della tradizione cerimonia del Ventaglio, preludio alla pausa estiva, per lanciare un messaggio alla politica. Un messaggio carico di preoccupazione per il clima pessimo che si respira fra le forze politiche. Anche in vista del fondamentale varo della Legge di Bilancio.
"Altre campagna regionali si prospettano", ricorda il capo dello Stato. Quasi ad evocare ulteriori scontri. "Va tenuto presente - dice allora Mattarella - che le istituzioni di governo della Repubblica hanno bisogno di un clima che lungi dalla conflittualità sia di fattiva collaborazione per potere assumere soluzioni sollecite e tempestive in tutte le dimensioni"
Un invito a riflettere e ponderare parole e scelte. Anche perché, sente il bisogno di ricordare il presidente della Repubblica, "è superfluo ribadire che il Quirinale non compie scelte politiche che competono alle forze politiche in Parlamento. Il presidente della Repubblica è arbitro, garantire della rete istituzionale", un arbitro che però non può non "richiamare al senso delle istituzioni" con i suoi "obblighi, limiti e doveri".
Il pensiero di Mattarella però corre già all'autunno e a quel rapporto con l'Europa. Ricorda come avere evitato la procedura di infrazione sia stato un grande risultato per il nostro paese. È stata una scelta saggia quella di mantenere con le istituzioni di Bruxelles un rapporto costruttivo di confronto dialogante", dice il capo dello Stato. E su questa strada bisogna continuare.
Perché, dice con forza. "occorre mantenersi dentro questo processo e percorso virtuoso e rassicurante per risparmiatori, imprenditori e investitori. Così si potranno perseguire la crescita e lo sviluppo dell'occupazione". Perché conclude, emerge con forza "l'esigenza e l'importanza capitale nel non essere isolati, non c'è futuro al di fuori dell'Unione Europea". Mattarella è convinto che "di fronte alle grandi questioni e numerose sfide, tutte di carattere globale, in un mondo sempre più condizionato da grandi soggetti, i singoli paesi dell'Unione si dividono tra quelli che sono piccoli e quelli che non hanno ancora compreso di esser piccoli anche loro".