Traffico di rifiuti: la Regione coordini gli enti coinvolti

“L’indagine - msottolineano i consiglieri dem- è stata proficua grazie alla fattiva collaborazione di tutti rappresentanti delle forze politiche. Quello che è emerso chiaramente è che il problema non è da sottovalutare. In Lombardia le infiltrazioni della criminalità organizzata ci sono e non possono essere ignorate. Al contrario la necessità è quella di mettere a punto da subito interventi in grado di contrastarle.
Innanzitutto la Regione deve creare, come è stato chiesto in tutte le audizioni che si sono tenute in Commissione antimafia, un coordinamento fra gli enti che, a vario titolo, si occupano della gestione dei rifiuti così da velocizzare la condivisione delle informazioni, indispensabili ad attivare gli interventi di contrasto. Necessaria, inoltre, la formazione degli amministratori locali e delle forze dell’ordine che, spesso, in Lombardia non hanno ancora coscienza del fenomeno e degli stessi cittadini che possono, una volta resi consapevoli del problema, collaborare segnalando eventuali siti di stoccaggio non autorizzati. Per sostenere le aziende che gestiscono i rifiuti in maniera lecita è utile, inoltre, aumentare le fideiussioni”.
Innanzitutto la Regione deve creare, come è stato chiesto in tutte le audizioni che si sono tenute in Commissione antimafia, un coordinamento fra gli enti che, a vario titolo, si occupano della gestione dei rifiuti così da velocizzare la condivisione delle informazioni, indispensabili ad attivare gli interventi di contrasto. Necessaria, inoltre, la formazione degli amministratori locali e delle forze dell’ordine che, spesso, in Lombardia non hanno ancora coscienza del fenomeno e degli stessi cittadini che possono, una volta resi consapevoli del problema, collaborare segnalando eventuali siti di stoccaggio non autorizzati. Per sostenere le aziende che gestiscono i rifiuti in maniera lecita è utile, inoltre, aumentare le fideiussioni”.
“L’indagine- concludono i consiglieri- ha tracciato un quadro chiaro del fenomeno. Ora sta al Consiglio, mettere a frutto le conoscenze raccolte e elaborare soluzioni conseguenti al problema”.
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