ANED non deve perdere la sede di Sesto San Giovanni

L'Associazione nazionale ex deportati di Sesto San Giovanni e di Monza è un'importante istituzione di valore nazionale, che in vent'anni di attività ha raccolto i nomi e le storie di oltre 11.000 deportati politici nei campi di concentramento. Non è un caso che l'ANED sia importante a Sesto e a Monza, perché lì c'erano le grandi fabbriche da cui furono deportati dai nazisti centinaia di oppositori al regime.

L'archivio di ANED in questi anni è stato utilizzato dal centro di documentazione ebraica; è stato ed è un punto di riferimento per molti ricercatori internazionali. ANED ha un ruolo importante per mantenere viva la memoria di quella tragedia perpetrata dalla dittatura nazifascista; organizza ogni anno centinaia di studenti e li porta nei lager a rendersi conto di cosa sono stati i campi di deportazione e di sterminio.

Ecco, l'altro giorno il sindaco di Sesto San Giovanni ha annunciato che tra un mese lo stabile in cui oggi c'è la sede di ANED e del suo archivio sarà alienato e dovrà essere liberato subito, senza neppure avvisare le associazioni che oggi hanno sede lì e senza preoccuparsi di garantire una sede a quello che è un patrimonio importante per l'intero Paese. Questo è lo stesso sindaco che ha cancellato dalla carta intestata del Comune di Sesto San Giovanni la dicitura «Città medaglia d'oro della Resistenza», quasi si stia dedicando a tentare di cancellare la storia antifascista di una città così importante.

Credo - mi rivolgo a lei, signor Presidente - che vada preservato questo patrimonio storico, che racconta le storie di migliaia di deportati politici e che raccoglie i loro nomi. Per questo le chiedo - e faremo lo stesso con un'interrogazione al Governo - di attivarsi per garantire che questo patrimonio (ANED e il suo archivio) non perdano la loro sede a Sesto San Giovanni.