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Pd nei Comuni, modello vincente per nuovo centrosinistra

Scritto da Marina Sereni.

Marina Sereni
Intervista dell'AdnKronos.

Qualche "ferita dolorosa" come Ferrara, Forli, l'Umbria. Ma tanti comuni che restano al centrosinistra e alcune vittorie "significative" come a Livorno e a Rovigo. "Non esistono più roccaforti ma, per quanto Salvini se la racconti, la Lega non ha sfondato e noi siamo in partita". Marina Sereni, responsabile Enti locali del Pd, fa il punto con l'Adnkronos sulla tornata amministrativa che si è appena conclusa. "Non possiamo che essere soddisfatti. Ora sta a noi ripartire e proprio dal voto delle città arriva l'indicazione su come andare avanti, la strada da seguire. Dove abbiamo costruito coalizioni larghe, inclusive, aperte al civismo vinciamo. Questo è il modello per il nuovo centrosinistra".
Sereni, come valuta il Pd la tornata amministrativa? "Siamo soddisfatti. C'è un dato di inversione di tendenza: dopo il 2014 il centrosinistra aveva avuto sempre risultati negativi e in particolar modo nei ballottaggi dove i voti di destra e M5S si sono sempre sommati contro il Pd. Stavolta non è andata così. Questo fenomeno non c'è più".
"E' un risultato importante, significativo -sottolinea Sereni- che ci dice che non esistono più roccaforti ma anche che non c'è stato lo sfondamento della Lega. Il nostro radicamento in Emilia e in Toscana non è stato travolto. In Puglia abbiamo strappato 6 comuni alla destra nei ballottaggi, governiamo 4 capoluoghi su 5. In Campania, dove pure abbiamo faticato a costruire coalizioni, vinciamo a Nola per la prima volta nella storia, vinciamo a Casoria. E' un primo passo, non bisogna rilassarsi, c'è una grande azione di rinnovamento da mettere in campo ma ci sono segnali di assoluta controtendenza rispetto al passato".
Sereni, come non 'sprecare' i risultati di europee e amministrative? Prodi parla di 'coalizione riformista', è quella la strada? "Assolutamente sì. Se vai a guardare i dati del territorio, dove abbiamo costruito coalizioni larghe, veramente inclusive e civiche questo ha portato risultati. Dove si è litigato, al secondo turno non è andata bene. Il Pd ha la responsabilità di mettersi al lavoro e al servizio di un nuovo centrosinistra. Noi dobbiamo costruire su scala nazionale uno schema che rassomigli il più possibile a quello che abbiamo visto vincere nei Comuni".
Quanto tempo c'è a disposizione? Vedete più lontane le politiche? "La litigiosità di questa maggioranza assume ogni giorno forme nuove. Abbiamo avuto per mesi Salvini contro Di Maio, ora ci sono Salvini-Di Maio contro Conte-Tria... le liti permangono, le soluzioni ai problemi crescenti del Paese continuano a non esserci. Non so quando si andrà a votare, ma quello che ogni giorno diventa più chiaro è che questo governo non ha una visione unitaria sul da farsi. E intanto aumentano le crisi aziendali, cresce la cassa integrazione e anche le aziende che prima stavano andando bene ora soffrono. Che fa il governo di fronte a tutto questo? Non pervenuto".
Ieri Renzi parlando a Bologna è stato molto duro, specie su Enrico Letta. Renzi è un problema per il Pd? "Renzi ha un suo profilo ed è sicuramente una personalità importante. Ma credo che valga per lui, come per tutti, un principio: se il Pd vuole essere punto di riferimento di un nuovo centrosinistra deve guardare avanti e non indietro. L'apertura di credito che abbiamo avuto dagli elettori a europee e amministrative, credo ci dica questo. Siamo in un mondo totalmente cambiato, dove c'è una grandissima volatilità nel voto.
Attardarsi su quello che è stato non è utile né al Pd né al centrosinistra. E se vogliamo battere Salvini, dobbiamo concentrarci al futuro e non sul passato".

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