Il PD è dalla parte di chi ha più bisogno

Per Zingaretti si sono “messe in moto intorno a noi diverse energie della società. Abbiamo un recupero elettorale anche tra i giovani”.
Per il segretario il punto di partenza è questo: contrastare con l’iniziativa la crescita e il radicamento della Lega, senza perdere tempo e senza evocare in maniera controproducente lo spettro del ritorno al fascismo; atteggiamento, questo, che finirebbe solo con il rafforzare Salvini.
“Il PD ha bisogno di una rivoluzione e non può affidarsi al protagonismo di un leader come fa la Lega: io a quel modello non credo, non ho scelto questa strada e non la praticherò mai. Il comando assoluto di una sola persona è la premessa di una sconfitta”- ha detto Zingaretti.
“Il Pd deve cambiare, ricostruirsi al suo interno: ecco perché noi non dobbiamo perdere nemmeno un minuto. Dopo i ballottaggi dobbiamo fare una Direzione strategica per far partire una rivoluzione. Di fronte ai pericoli della destra il campo democratico deve essere abitato da altre forze oltre al Pd. Ma abbiamo il compito di concentrarci soprattutto sul Pd, coltivare al massimo la pianticella che abbiamo piantato”- ha detto Zingaretti, che ha aggiunto: dobbiamo muoverci sviluppando l’impianto verde messo nella nostra campagna elettorale. Il populismo di destra porta nuovo disordine e aggrava la crisi. In Germania i verdi hanno superato i socialdemocratici. C’è una domanda che il PD deve raccogliere, con un nuovo modello di sviluppo per creare lavoro e benessere”.
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