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L'analisi del voto alle elezioni europee

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoIl voto di ieri, ha sentenziato che il tanto ipotizzato e paventato terremoto elettorale nel nuovo Parlamento europeo, non vi è stato.
I nuovi equilibri a Strasburgo, dicono che le famiglie politiche popolari, socialdemocratiche, liberali e verdi, sono ancora netta maggioranza ed i partiti sovranisti e nazionalisti, nonostante gli ottimi risultati in Italia, Francia e nei Paesi di Visigrad, sono netta minoranza e quindi politicamente marginali.
Certo, il voto di ieri è l’ultima chiama per accelerare nella costruzione di un’Unione Europe più politicamente Comunitaria, Solidale e quindi Federale.
Non farlo, sarebbe un ulteriore “autostrada” per i sovranismi.
Le elezioni europee in Italia, segnano una grande vittoria della Lega di Salvini che, conferma le più rosee previsioni della vigilia, una buona ripresa del Pd che, si afferma il secondo partito italiano, guadagnando 4 punti rispetto allo scorso anno, ottenendo tra l’altro, la primazia in città importanti, come Milano, Torino, Roma e Firenze, un risultato catastrofico dei 5 Stelle che in un anno di governo, perdono ben 15 punti, Forza Italia in gravissimo affanno ed una significativa avanzata di Fratelli d’Italia.
Senza nulla togliere alla grande affermazione di Salvini che, da parecchio tempo, considero prima ancora che politica e numerica, culturale e quindi profonda, certo, politicamente, inquietamente profonda è giusto evidenziare, la ripresa importante del Pd che, premia la ritrovata unita’ interna ed una leadership, con un Congresso che si sarebbe dovuto svolgere qualche mese prima, quella di Zingaretti che, ha voluto tracciare una discontinuità rispetto ad un recente passato.
Certo, c’è poco da festeggiare, ma essere lucidi nell’individuare nel risultato di ieri, una buona base di partenza per lavorare, nella consapevolezza che sul terreno economico, sociale e dello sviluppo, su quello del buon governo dell’immigrazione e della questione morale interna ed esterna, c’è ancora molto da fare, per riporsi in sintonia con buona parte dell’opinione pubblica del Paese, al fine di spezzare L’egemonia culturale Salviniana.
Il cammino è lungo, ma che dire a chi ci dava in estinzione o addirittura morti?
A costoro è bene dire che dovete rivolgere le vostre attenzioni in altri ambiti e più precisamente dalle parti dei 5 Stelle che, dopo un anno di governo, perdono la bellezza della metà dei voti conquistati il 4 marzo del 2018.
Se DI Maio, avesse quella dignità politica che rimproverava agli altri di non avere, si dovrebbe dimettere da capo del Movimento e da ministro, invece, va avanti come se nulla fosse, alla faccia della nuova politica e del rispetto del voto dei cittadini. Contento Lui, anzi, contenti loro!!
Per ultimo, Forza Italia, scendendo sotto il 10 dei voti è difronte ad un bivio che tocca la sua stessa essenza di leadership e di organizzazione come si è conosciuta dalla discesa in campo di Berlusconi.
Ecco il Mio punto di vista, relativo ai risultati delle elezioni europee di domenica, in chiave interna.