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Il Governo blocca l'impegno dell'UE per la decarbonizzazione

Scritto da Patrizia Toia.

Patrizia ToiaSono bastati sette giorni al Governo italiano per passare dalle dichiarazioni ambientaliste sulla lotta al cambiamento climatico al voltafaccia di Bruxelles.
L'Italia, insieme alla Germania e a pochi altri Paesi dell'est, ha lasciato cadere l'impegno che avevamo votato la settimana scorsa al Parlamento europeo per arrivare 'carbon neutrality' entro il 2050, l'unico modo per rispettare sul serio l'accordo di Parigi sul clima.
In questo modo il governo italiano, guidato da una forza politica come la Lega - Salvini Premier che non ha neanche votato l'accordo di Parigi quando fu approvato dal Parlamento europeo, tradisce un'intera generazione di ragazzi ipotecando il loro futuro.
Nelle conclusioni del Consiglio europeo che si è tenuto giovedì e venerdì a Bruxelles si giustifica questa scelta miope con ragioni di 'competitività dell'industria europea', ma la realtà è che senza una transizione verso un'economia sostenibile accompagnata da massicci investimenti l'industria europea è destinata all'estinzione.
A Bruxelles il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato elusivo sul tema, mentre Greenpeace sostiene che è stata la «riluttanza di Germania e Italia, e l'opposizione di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca» ad affossare la proposta sulla carbon neutrality.
Ora il governo italiano ha il dovere di riferire in Parlamento sulle scelte fatte a Bruxelles e di essere chiaro con i ragazzi che hanno manifestato la settimana scorsa per difendere il proprio futuro dalla minaccia del cambiamento climatico.

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