Costruiamo insieme la Civiltà

Con una attenta verifica delle parole usate dal Presidente di tutti gli italiani possiamo cogliere l’indicazione per uscire dai tanti individualismi e riconoscerci come popolo, di antica civiltà, che appartiene all’Italia e all’Europa.
Oggi, molto più che nel passato, c’è chi, con passione umana e civile, costruisce e si preoccupa di rendere la società migliore, mentre molti altri, in modo irresponsabile, producono contrasti, divisioni, lacerazioni, odio ingiustificabile.
Tutto ciò che non è gradito, viene distrutto. Credo che la stragrande maggioranza delle persone, di ogni età, sia convinta che soltanto con l’amore sincero si può vincere l’odio. Pertanto dobbiamo coordinarci per far prevalere le tante ragioni dello stare insieme e del costruire comunità aperte, anche ai nuovi cittadini qui immigrati. Se nel passato era facile conoscere tutte le persone del proprio quartiere, oggi si tratta di scambiarci il saluto e fare conoscenza. Capiremo che tutti sono portatori di idee e di valori e vivono le varie problematiche riguardanti la vita di ogni famiglia: la casa, il lavoro, la scuola dei figli, i servizi sul territorio ecc. Se è possibile, potremo fornire informazioni e consigli.
Ecco perché è da irresponsabili alimentare contrasti e paure; alzare bandiere per sostenere divisioni ed esclusioni. Rendiamoci conto che questi gesti alimentano varie forme di rancore che potrà ritorcesi anche contro di noi, pure nel futuro.
Non dimentichiamo che la storia si ricorderà di noi se avremo collaborato a costruire una società migliore, anche con il lavoro e l’impegno degli immigrati; non certo per quanti si sono distinti nel respingere coloro ci chiedevano gesti di umanità.