Non è normale che sia normale

Di fronte a questo quadro purtroppo il Governo italiano, nonostante qualche timido segnale di consapevolezza, sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza e pericolosità: Salvini e Di Maio sono più preoccupati di difendere le loro “bandierine” utili a strappare qualche consenso in più o a tenere buoni i loro elettori insoddisfatti - penso al decreto “sicurezza” di Salvini e alla legge “spazzacorrotti”di Di Maio, portate avanti a colpi di forzature in Parlamento e che purtroppo produrranno gravi danni per i loro contenuti - piuttosto che dedicarsi a correggere i contenuti di una manovra economica che rischia di portare il Paese, e quindi gli italiani, sull’orlo del baratro. Come sempre lo schema è quello di additare il “colpevole” di turno -l’Europa cattiva, la finanza, le banche - e magari creare ad arte emergenze a forte impatto mediatico - come la scandalosa farsa della “Terra dei cuori” di cui parlo sotto - attraverso cui distogliere l’attenzione dalla realtà in cui ci troviamo. Di fronte a questo quadro sfido chiunque anche solo a pensare che si possano “mangiare pop-corn”: la situazione è troppo grave. Oltre a presentare giustamente le sue critiche e proposte alternative alla manovra del Governo come PD dobbiamo in ogni modo dimostrare di avere a cuore prima di tutto l’interesse del paese, ascoltando le voci preoccupate che si sollevano e sforzandoci di ritornare ad essere interlocutori credibili per molti che, a torto o a ragione, ci hanno voltato le spalle.
Credo fermamente che il congresso del PD che sta iniziando in queste settimane sia un passaggio necessario e non più rinviabile, ma che debba soprattutto tenere conto dello scenario in cui si svolgerà: una situazione così complessa per il paese, un campo della sinistra attraversato da grandi difficoltà, degli appuntamenti decisivi a primavera con le elezioni europee e quelle amministrative. Sabato scorso a Roma l’Assemblea nazionale ha di fatto dato il via al percorso congressuale; in quella sede sono stata nominata componente della Commissione nazionale per il Congresso, l'organismo che reggerà il partito in assenza degli organi elettivi e che avrà il compito di scrivere le regole e gestire i passaggi necessari all’elezione del Segretario nazionale. È un incarico che assumo con un grande senso di responsabilità, con l’equilibrio e l’imparzialità che questo compito richiede, perché sono convinta che la qualità del confronto democratico che ci attende è un pezzo fondamentale di questo cammino. In questi giorni ho ascoltato molte voci di militanti, segretari del nostro Partito - a proposito, congratulazioni e auguri di buon lavoro a Federico Broggi nuovo segretario del PD comasco e a Vinicio Peluffo che è stato eletto segretario regionale del PD Lombardo - sostenitori e elettori, delusi, arrabbiati, appassionati, ma tutti concordi nel chiedere al PD di provare con tutte le forze a utilizzare questo Congresso in modo sano e "generativo", per legittimare un nuovo gruppo dirigente capace di unire e guidare la nostra comunità politica verso le sfide importanti che ci aspettano, per ricominciare a costruire un’alternativa forte e credibile alla destra che oggi ci governa. Abbiamo una enorme responsabilità verso la comunità politica del PD e del centrosinistra che ci chiede rispetto e chiarezza. Il mio sforzo sarà tutto in questo senso, sapendo che la sana competizione delle idee e delle persone che si candidano a interpretarle non può mai perdere di vista il nostro vero obiettivo: contrastare la destra e lavorare per affermare i valori di una sinistra moderna e coraggiosa, che abbia a cuore la dignità delle persone, la lotta alle diseguaglianze e la sostenibilità ambientale, economica e sociale del futuro che vogliamo costruire.
Oggi è il 25 novembre, la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. I dati ci dicono che in Italia, solo nei primi 9 mesi del 2018, sono stati 32 i femminicidi e nel 2017 oltre 49.000 donne si sono rivolte ai centri antiviolenza. "La violenza nei confronti delle donne è una grave violazione dei diritti umani, eppure è tuttora diffusa in tutto il mondo. L'idea che le molestie o le violenze inflitte alle donne siano normali e accettabili è sbagliata e deve cambiare. Spetta a tutti noi dire no, respingere apertamente gli atti di violenza o molestia, sostenere le vittime" (dichiarazione della Commissione europea).
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