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Parliamo troppo di loro e accettiamo la loro agenda ma il PD è altro

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Articolo pubblicato da Huffington Post.

Penso che questi giorni drammatici ci debbano aprire gli occhi sulla cruda realtà. Il punto per il Pd non è tanto, come si dice spesso, come comunichiamo ma cosa comunichiamo. Non riusciamo a rompere la narrazione che abbiamo pesantemente subito e ci ha portato alle sconfitte del referendum e del 4 marzo: quella che ci consegna, nello scontro montato artificialmente tra popolo e élite, la parte degli amici dei potenti, dei banchieri e dei profittatori.
Non lo siamo e non lo siamo mai stati ma anche in queste ore non ci siamo sottratti, nonostane il lavoro del segretario, alla parte che ci assegna da anni il populismo imperante. 
Abbiamo subito le strumentalizzazioni e contrattaccato parlando dei tempi e dei modi giusti per trovare le responsabilità del crollo e abbiamo spiegato che i dilettanti non sanno cosa significa revocare le concessioni.
Tutto giusto ma mentre loro propagandisticamente promettevano giustizia senza guardare in faccia nessuno nel cercare chi ha causato una tragedia, noi siamo apparsi come quelli che parlano d’altro. Abbiamo prima pensato ad attaccare il governo anziché dare voce a una legittima domanda di giustizia.
E ancora ieri ci siamo giustamente indignati per i selfie dei ministri ai funerali e abbiamo ipotizzato claque e regie anziché rilanciare le nostre proposte per dare giustizia alle famiglie di chi non c’è più (che in questo momento è la cosa che, giustamente, interessa di più agli italiani).
Loro parlano, con argomenti inaccettabili, del Paese mentre noi, troppo spesso, parliamo solo di loro, amplifichiamo i loro argomenti, accettiamo la loro agenda.
Ho l’impressione che più pensiamo che la priorità sia difendere noi stessi, più facciamo il gioco dei nostri avversari.
Abbiamo la responsabilita di costruire un’alternativa a questo governo spaventoso ma lo dobbiamo fare avendo come priorità quella di raccogliere e rappresentare il sentimento di tanti: solo così potremo recuperare consenso e fare opposizione.

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