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Voto unitario positivo pur con le nostre differenze

Scritto da Dario Franceschini.

Dario Franceschini "Ho apprezzato la relazione equilibrata di Maurizio Martina. Dobbiamo tornare ad ascoltarci, ad accettare le opinioni altrui". Così il ministro della cultura Dario Franceschini, nel corso della direzione del Pd. "Parto dalla considerazione- aggiunge Franceschini - che siamo in un sistema proporzionale con tre poli, senza una maggioranza. Dobbiamo quindi accettare una logica di alleanze tra avversari. È questo lo schema che abbiamo davanti. "Chi ha 'semivinto' non è riuscito a fare un governo. E allora abbiamo provato a percorrere la strada di un confronto con i 5Stelle. Non un governo, ma un confronto", ha sottolineato Franceschini. "Abbiamo impostato la prima fase dando la responsabilità a chi è arrivato primo e secondo alle elezioni. Visto il loro fallimento, siamo entrati in una seconda fase. Tenuto conto che non potremmo mai appoggiare un governo della Lega, avevamo iniziato a esplorare la possibilità di avviare un confronto con i 5stelle".
Tenuto conto che non potremmo mai appoggiare un governo della Lega, avevamo iniziato a esplorare la possibilità di avviare un confronto con i 5stelle. Su questo il Presidente della Repubblica aveva deciso di attendere questa direzione. Il percorso si è interrotto con la posizione di Renzi e la risposta immediata di Di Maio. Peccato perché avremmo dovuto confrontarci qui, discutere e prendere una decisione". Dario Franceschini replica anche al titolo dell'Huffington post che parla di una resa incondizionata a Renzi da parte dell'area che sostiene Maurizio Martina, per aver accettato di considerare chiuso il capitolo M5s. "Ma quale resa incondizionata di Martina? Mi sembra che il tema del dialogo con il 5 stelle non ci sia più da domenica, dall'intervista di Renzi e della reazione di Di Maio. L'intervista di Matteo Renzi ha interrotto questo percorso per il peso numerico e politico che ha. Tanto che 10 minuti dopo Di Maio ha detto 'dialogo chiuso'. Ci saremmo dovuti arrivare dopo un confronto. Potremmo dire sì a un governo del presidente, ma con la consapevolezza di non essere determinanti. Penso invece che da questa direzione deve uscire un voto unitario per dare fiducia e un mandato pieno a Martina per gestire questa crisi e le prossime consultazioni, anche portandoci dietro tutte le differenze che abbiamo che non vengono cancellate da un voto unitario, ma oggi dare al nostro popolo frastornato e stordito il segnale di un voto unitario credo sarebbe un fatto positivo per tutti. Resta il tema che il Pd non può disinteressarsi di quale strada prenderà un terzo dell'elettorato italiano. Dobbiamo provare a evitare che quell'elettorato vada con le destre. È un percorso difficile ma dobbiamo adesso fare una seria riflessione politica senza accuse reciproche". 

Un governo Pd-M5s è una prospettiva oggi tramontata, ma in un sistema tripolare e proporzionale, il confronto con i pentastellati è "inevitabile". Lo ha detto Dario Franceschini alla Direzione del Pd. "Siamo in sistema proporzionale con tre poli - ha detto Franceschini - introdurre nella legge elettorale un meccanismo per avere la maggioranza in entrambe le camere è complicato. Quindi siamo destinati a vivere per anni in un sistema proporzionale e il tripolarismo ci impone di accettare una logica di alleanze, che inevitabilmente saranno tra competitors. Sarà difficile arrivare alla maggioranza assoluta alle prossime elezioni". "Proprio perché il dibattito - ha proseguito - non è legato a un governo possibile con M5s - possiamo togliere queste accuse di volere le poltrone, o le accuse ai governisti. Ora possiamo affrontare questo tema: ci riguarda un sistema - ha domandato - in cui in mezzo c'è un movimento che raccoglie il 30% degli italiani? Ci riguarda che strada prende questo movimento? Ha dentro europeisti e antieuropeisti, destra e sinistra, anche nei gruppi parlamentari ci sono persone con esperienze politiche diverse. Ci interessa spingerlo verso la destra o ci interessa, pur con grande difficoltà, trascinarlo da questa parte? Credo che questo ci interessa anche da un punto di vista pratico: ci sono le elezioni amministrative e con un sistema tripolare le perdiamo tutte. E' un percorso difficile, lo so, ma questo è il tempo che stiamo vivendo. Anche perché nel momento in cui trasciniamo da questa parte M5s, una parte del loro elettorato torna a destra e noi torniamo più competitivi".

Fonte: Dire, AdnKronos, Ansa