Erasmus, vivere da cittadini europei

Il Parlamento europeo si è fortemente battuto per rilanciare Erasmus e allargarlo a quante più categorie possibili, nella certezza che la mobilità e la formazione in Europa siano un importantissimo arricchimento per tutti i cittadini. Abbiamo infatti in questi giorni approvato, al Parlamento Europeo di Strasburgo, il nuovo programma comunitario Erasmus+, che finanzierà borse di studio per studenti, insegnanti, formatori e apprendisti per studiare all'estero nell’UE. Potranno usufruirne anche i giovani leader, i volontari e i giovani sportivi, cosi come i giovani imprenditori (esperienza già avviata che ha avuto molto successo anche in Italia). Erasmus+ riunirà i programmi UE per l’istruzione, la formazione e la gioventù Comenius, Erasmus, Erasmus Mundus, Leonardo da Vinci (formazione professionale) e Grundtvig e avrà un bilancio complessivo di circa € 14,7 miliardi. Tra le novità del nuovo Erasmus per il settennato 2014-2020 c'è anche l'inclusione dello sport: fino al 10% della dotazione di bilancio sarà riservata al sostegno di eventi sportivi europei senza scopo di lucro, alla lotta ai comportamenti antisportivi e al volontariato nel contesto sportivo. Voglio poi segnalare un nuovo strumento, lo strumento di garanzia, che darà un aiuto ai giovani di età compresa tra 13 e i 30 anni per lo studio all'estero e offrirà agli studenti di master che intendono studiare in un altro paese UE un meccanismo per ottenere prestiti agevolati, che vanno da 12.000 euro (per un master di un anno) a 18.000 euro (due anni). Erasmus+ sosterrà anche i nuovi partenariati tra istituti d'insegnamento e imprese, le “alleanze della conoscenza" e le "alleanze delle abilità settoriali” che consentiranno la formazione in un ambiente di lavoro reale, nuovi approcci didattici e nuovi corsi su misura per il mondo del lavoro. L’aumento del budget permetterà di coinvolgere 4 milioni di persone circa, pari a circa il doppio di quelle che hanno beneficiato dello scorso programma. Mi preme inoltre segnalare che, grazie alle richieste del gruppo S&D e alla battaglia che abbiamo condotto in Parlamento, il nuovo programma ha ridotto le barriere all'accesso, soprattutto per i gruppi sottorappresentati o svantaggiati, introdotto una semplificazione notevole delle procedure, in modo da risparmiare anche sui costi amministrativi e creato sinergie fra le diverse parti del programma, e il coinvolgimento maggiore di settori della società civile. Una bella opportunità per potenziare la mobilità europea, acquisire nuove conoscenze e competenze, cementare lo scambio di buone pratiche e costruire davvero la cittadinanza europea. E' questa la nostra Europa: quella delle opportunità più frequenti e diffuse per tutti, dai giovani all'età adulta.