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Il diritto alla salute non è un fatto estetico

Scritto da Luca Elia.

Articolo di Luca Elia.

La consolidata carenza di medici di base nelle principali regioni del nord Italia è un fatto drammatico. Da troppi anni il Ministero della Salute e le Regioni, competenti in tema di sanità, non trovano soluzioni e i Comuni non hanno competenza in materia.
Dalle università escono meno medici di quelli che servono e molti non scelgono più questa professione, con il risultato che interi territori sono senza medici e migliaia di cittadini privi di un servizio essenziale e di quel diritto alla salute che l’art. 32 della Costituzione prescrive, indicando che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”.
In questa settimana un medico di base del distretto Baranzate-Bollate-Novate, con ambulatorio a Baranzate, ha cessato la propria attività ed è stato sostituito da un altro che ha scelto, legittimamente, di avviare la propria in un altro Comune del distretto. I medici hanno un rapporto libero professionale con l’Azienda sanitaria e possono avviare la propria attività, per i più svariati motivi, dove lo ritengono più opportuno, purchè nel distretto di nomina. Nel 2021, ad esempio, un nuovo medico in sostituzione di un pensionato di Baranzate, aveva deciso di avviare la propria attività nello stesso Comune.
Leggendo i commenti sul tema si nota che è convinzione diffusa che le scelte siano dovute ad una (non meglio specificata) attrattività territoriale di uno o dell’altro Comune, come se il diritto alla salute che, come scritto in Costituzione deve essere assicurato ad ogni individuo, potesse essere riservato ai cittadini che abitano in Comuni con aiuole e giardini fioriti e negato a quelli che abitano in Comuni con le buche nelle strade. Il diritto alla salute come fatto estetico, quindi, e non come diritto universale.
Immagino la contentezza dei vertici della Sanità nazionale o regionale - che hanno il dovere di assicurare un diritto universale a tutti i cittadini indipendentemente dal Comune dove vivono e non lo fanno - nel leggere i commenti di molti, che legano il proprio diritto alla salute a quante aiuole fiorite ci sono per le strade. A quei vertici, naturalmente, nessuno chiederà conto del loro operato, mica si occupano delle aiuole fiorite.
Per non rincorrere le aiuole fiorite, ma il diritto alla salute, non sarebbe ora di comprendere esattamente dove sta il problema e alzare la voce nella giusta direzione?

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