Ha vinto la credibilità di Scholz

Ora, aggiunge, "mi pare che molti elementi depongano per una coalizione a guida Spd, che è arrivata prima. I Verdi hanno già dichiarato che guardano in primo luogo ai socialdemocratici. Il tema delicato è il rapporto con i liberali, che hanno una posizione da Paese frugale. Ma credo che Scholz, da ex ministro della Finanze e da padre del Next generation Eu sarà in grado di governare questo rapporto". Quali i riflessi europei del voto? "Tutte le forze tedesche sono europeiste. Ma è anche vero che l'Europa è a un bivio. Deve ridefinire le sue coordinate fondamentali. Tre i punti caldi. C'è da decidere se il Next generation Eu proseguirà nei prossimi anni. E, grande tema collegato, come si riformano le regole di bilancio e il patto di stabilità. C'è, poi, tutto il tema della politica estera e di sicurezza comune che la vicenda afghana ha ancor più evidenziato. Ponendo l'esigenza di una ridefinizione dei rapporti UeUsa. Terzo, la proposta della presidente Von der Leyen di un nuovo patto sull'immigrazione. Infine, ci sono due nodi politici delicati: i rapporti con Russia e Cina". Si apre uno spazio per l'Italia? "Sì e sarà importante. Innanzitutto perché l'Italia ha una personalità di assoluta autorevolezza europea come Draghi. Un ruolo che potrà giocare ricostruendo un rapporto a tre con Germania e Francia. Sono i due primi nostri mercati di esportazione. In genere si evidenzia che l'Europa è fondata su un asse franco-tedesco, il che è vero, ma il rapporto tra Germania e Italia è anch'esso una costante di tutta la storia europea. Cementato soprattutto nel cinquantennio in cui le due democrazie cristiane erano al governo".