Gli italiani non permisero che il terrorismo disgregasse le basi della società

"Fu tappa di quella strategia della tensione di matrice neofascista, alla quale si aggiunse ben presto il terrorismo sedicente rivoluzionario delle organizzazioni brigatiste rosse- prosegue Mattarella -.A vent'anni dalla Costituzione repubblicana la società italiana comprese che si trattava di un'aggressione alla nostra stessa civiltà, che erano in gioco i valori e i principi del patrimonio comune. Milano - con la sua concorde fermezza democratica - fu di esempio e divenne il paradigma della risposta civile. "La strage di piazza Fontana ha interpellato in maniera esigente l'identità della Repubblica, suscitando un'unità di popolo determinante per sconfiggere violenza, terrorismo, eversione. Una riserva di valori etici che fu centrale e seppe porsi a fianco dei familiari delle vittime. Il terrorismo tentò di inserirsi nelle fratture della società per disgregarne le basi: gli italiani non lo consentirono. Lavorare per la coesione e la sicurezza, per il rispetto dei diritti dei cittadini, per il superamento dei divari, sono i doveri che avvertono, anche oggi, quanti, nelle istituzioni e nella società civile operano per la libertà e l'unione delle coscienze del nostro Paese", conclude il Capo dello Stato.