Riforma della Pubblica Amministrazione
Il provvedimento, composto da 23 articoli che contengono prevalentemente delle deleghe da esercitare nei prossimi 12 mesi, inquadra la pubblica amministrazione come attività a presidio degli interessi pubblici, quindi di tutti i cittadini e le imprese. Mi piace ricordare alcune delle novità contenute in questa riforma, davvero innovativa:
-la digitalizzazione dei processi amministrativi con la possibilità per cittadini e imprese di accedere ai servizi della PA attraverso l'online;
-l'allargamento della banda larga e la possibilità di offrire ai cittadini il wifi gratuito ovunque e soprattutto con l'obiettivo di incentivare le aree turistiche italiane;
-pagamenti elettronici e micropagamenti verso la PA da effettuare anche con le tecnologie smartphone;
-il silenzio assenso fra amministrazioni pubbliche, onde evitare incertezze e paralisi ai danni dei cittadini che attendono risposte.
Nella legge di riforma sono contenuti, inoltre, importanti provvedimenti per razionalizzare e accorpare diversi interventi dello stato. I corpi di polizia passeranno da cinque a quattro, il Corpo forestale (forse accorpato ad altra forza) aggiungerà alle proprie competenze quelle in materia di sicurezza agroalimentare; maggiori risorse in organico saranno date ai Vigili del Fuoco e 58 milioni di euro saranno destinati ad accorpare e migliorare i numeri telefonici di emergenza. Avremo così un unico numero d'emergenza nazionale: il 112.
Per quanto concerne i dirigenti statali, al fine di rendere tutta la macchina della PA efficiente ed eliminare odiose diseguaglianze tra dipendenti statali, si inseriscono delle deleghe per l'accesso concorso (riducendo al solo 10% gli incarichi a personale esterno), la formazione e la valutazione. L'obiettivo è avere una Pa formata e guidata da dirigenti professionali, corretti servitori dello stato, in grado di far funzionare le attività con trasparenza ed efficacia.
Una valutazione complessiva sulla riforma della Pa, infine, non può prescindere dal risultato che può dare a pieno regime: un risparmio per le casse dello stato pari allo 0,5% del Pil. Si tratta in parole povere di 5 miliardi di euro da destinarsi all'abbassamento delle tasse per le famiglie e le imprese italiane.
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