Europa e Balcani occidentali
Articolo di Marina Berlinghieri.
I Paesi dei Balcani Occidentali fanno parte dell'Europa e, in quanto tali, appartengono all'UE a pieno titolo.
Tuttavia il processo di adesione di Serbia e Montenegro ha perso terreno, la Macedonia del Nord e l'Albania hanno investito molto, ma sono ancora in attesa che inizino i negoziati di adesione e Kosovo e Bosnia-Erzegovina sembrano bloccati in sala d'attesa.
L'UE ha ribadito la sua promessa di una "prospettiva nella UE" dei Paesi dei Balcani occidentali, ma questa disponibilità rischia di non essere credibile: da un lato ci sono ancora deficit democratici nei Paesi dei Balcani occidentali, dall’altro c'è troppa esitazione nella volontà di un effettivo allargamento.
La guerra in Ucraina ha mutato profondamente l'ordine internazionale e la richiesta di Kiev, della Moldova e della Georgia di aderire all'UE, ha riportato il dibattito sull'allargamento dell'UE, al centro della scena.
Cosa significano questi sviluppi per i Balcani occidentali? Nel prossimo Consiglio Europeo si discuterà e probabilmente si accetterà, la richiesta di adesione di Ucraina e forse anche di Moldavia e Georgia.
A questo punto, l'agenda dell'allargamento ai Balcani sarà influenzata da questo passaggio? Finirà in coda alla lista o il processo subirà un’auspicabile accelerazione?
Domande alle quali proveremo a dare risposte in queste giornate di dibattito a Sarajevo con importanti fondazioni progressiste europee, individuando iniziative concrete che possiamo intraprendere per accelerare una decisione fondamentale per l'Unione Europea.
Non possiamo infatti permetterci, per una questione di stabilità e sicurezza europea, che quest’area venga destabilizzata.
Se non saremo pronti a dare risposte concrete e veloci, alla richiesta di adesione dei Balcani Occidentali all’Europa, è molto probabile che il sentimento di frustrazione per questi 25 anni di immobilismo, si trasformi in aperta ostilità, aprendo la strada a relazioni privilegiate con Paesi come Arabia Saudita, Cina, Federazione Russa e Turchia, che allontanerebbero i Balcani dall’area valoriale europea e creerebbero un blocco geopolitico a noi ostile.
I Paesi dei Balcani Occidentali fanno parte dell'Europa e, in quanto tali, appartengono all'UE a pieno titolo.
Tuttavia il processo di adesione di Serbia e Montenegro ha perso terreno, la Macedonia del Nord e l'Albania hanno investito molto, ma sono ancora in attesa che inizino i negoziati di adesione e Kosovo e Bosnia-Erzegovina sembrano bloccati in sala d'attesa.
L'UE ha ribadito la sua promessa di una "prospettiva nella UE" dei Paesi dei Balcani occidentali, ma questa disponibilità rischia di non essere credibile: da un lato ci sono ancora deficit democratici nei Paesi dei Balcani occidentali, dall’altro c'è troppa esitazione nella volontà di un effettivo allargamento.
La guerra in Ucraina ha mutato profondamente l'ordine internazionale e la richiesta di Kiev, della Moldova e della Georgia di aderire all'UE, ha riportato il dibattito sull'allargamento dell'UE, al centro della scena.
Cosa significano questi sviluppi per i Balcani occidentali? Nel prossimo Consiglio Europeo si discuterà e probabilmente si accetterà, la richiesta di adesione di Ucraina e forse anche di Moldavia e Georgia.
A questo punto, l'agenda dell'allargamento ai Balcani sarà influenzata da questo passaggio? Finirà in coda alla lista o il processo subirà un’auspicabile accelerazione?
Domande alle quali proveremo a dare risposte in queste giornate di dibattito a Sarajevo con importanti fondazioni progressiste europee, individuando iniziative concrete che possiamo intraprendere per accelerare una decisione fondamentale per l'Unione Europea.
Non possiamo infatti permetterci, per una questione di stabilità e sicurezza europea, che quest’area venga destabilizzata.
Se non saremo pronti a dare risposte concrete e veloci, alla richiesta di adesione dei Balcani Occidentali all’Europa, è molto probabile che il sentimento di frustrazione per questi 25 anni di immobilismo, si trasformi in aperta ostilità, aprendo la strada a relazioni privilegiate con Paesi come Arabia Saudita, Cina, Federazione Russa e Turchia, che allontanerebbero i Balcani dall’area valoriale europea e creerebbero un blocco geopolitico a noi ostile.
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