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Due visioni diverse di società

Written by Marina Berlinghieri.

Articolo di Marina Berlinghieri.

Le truppe russe che sfilano da una parte, i giovani che parlano alla Conferenza sul futuro dell’Europa a Strasburgo dall’altra. Due immagini che nella loro diversità si scontrano in modo fragoroso, perché si accompagnano a progetti e visioni di società molto diversi tra loro: la prima basata sulla forza delle armi, con una catena di comando militare, in cui qualcuno al vertice decide e altri obbediscono eseguendo ordini in silenzio, la seconda, richiamata dalle parole chiave del Presidente Macron: una società partecipata, più giusta, Democratica, inclusiva ed egualitaria, basata sullo Stato di diritto, capace di proteggere la salute dei cittadini e salvaguardare l’ambiente e i propri valori, in cui ciascuno è corresponsabile delle decisioni e della loro realizzazione.
Eppure Emmanuel Macron, presidente di turno del Semestre Europeo, ieri non si ferma alla denuncia di questo scontro di valori, non si ferma al ribadire il sostegno europeo alla resistenza Ucraina, ma va molto oltre, in una direzione che considero fondamentale fin dall'inizio di questa terribile vicenda. «Non dobbiamo cedere alla tentazione dei revanscismi. Domani avremo una pace da costruire e dovremo farlo con Ucraina e Russia attorno al tavolo. Ma questo non si farà né con l’esclusione reciproca, e nemmeno con l’umiliazione». Nelle parole del Presidente francese c’è la consapevolezza che, seppur non responsabile di questo conflitto, l’Europa è responsabile nell’individuare e percorrere soluzioni che portino alla Pace in tempi rapidi. Un protagonismo dell’Europa che parte dalla voglia di costruire dialogo, di accorciare distanze senza parlare di “umiliazione” di questo o di quel Paese. La Conferenza sul futuro dell'Europa, il grande percorso partecipativo, che ha elaborato 59 proposte e 300 misure di riforma consegnate ieri proprio alla presidenza francese, quale patrimonio condiviso dei cittadini europei, traccia la strada e le idee attraverso le quali, l'Europa può giocare il suo ruolo da protagonista.
E sempre il presidente Macron sottolinea in chiusura il tema che considero centrale: l’attivazione del processo di riapertura dei Trattati per un’Europa più forte. Un passaggio non più rinviabile se vogliamo che l’UE sia davvero quel luogo fisico, ideale e istituzionale, che garantisce la Pace e lo Sviluppo a milioni di cittadini. È il momento delle scelte coraggiose: