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Protocollo per favorire l’autonomia economica delle donne vittime di violenza

Written by La Stampa.

Articolo pubblicato da La Stampa

Formazione e inserimento lavorativo. Sono questi i due pilastri del protocollo, firmato oggi a Milano, per favorire l'indipendenza economica e l'autonomia delle donne vittime di violenza. Come riuscire a mantenere i propri figli da sole è spesso uno dei grossi ostacoli che le mantengono infatti «legate» a chi invece fa loro del male.
Solo a Milano, nel 2021, i Centri e le Case rifugio della Rete antiviolenza hanno accolto oltre 1800 donne. Sono proprio queste realtà di supporto del terzo settore che hanno firmato il Protocollo e hanno contribuito alla creazione di un Tavolo lavoro e violenza di genere: un luogo di confronto, dibattito e condivisione, che sarà coordinato dal Comune di Milano, e dove si siederanno anche gli enti che a vario titolo si occupano di lavoro.
Tra questi troviamo ad esempio le agenzie per l’impiego private, le associazioni di categoria, le sigle sindacali e i centri per la formazione e il lavoro. In questo modo si vuole superare la frammentarietà dei servizi territoriali, per arrivare a degli interventi per le donne più mirati ed efficaci. Tra le attività che verranno realizzate una volta implementato il Protocollo troviamo ad esempio sessioni di formazione svolte dalla Rete antiviolenza per le operatrici e gli operatori dei Centri per l'impiego di Afol, piani individualizzati di empowerment volti all’inserimento socio-lavorativo ma anche al mantenimento del lavoro e alla valorizzazione delle competenze delle donne.
«Perché un percorso di fuoriuscita dalla violenza abbia successo è fondamentale che le donne vengano supportate nel raggiungimento della loro autonomia, economica oltre che psicologica – spiega l'assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolè - Per questo è importante che tutti gli attori del sistema città - istituzioni, Terzo Settore, ma anche aziende private - facciamo squadra». Il Comune di Milano ha poi «confermato il finanziamento di 1,6 milioni di euro per la rete antiviolenza cittadina (per gli anni 2022 e 2023) e, da tempo, abbiamo adottato la prassi di costituirci parte civile nei processi per abusi e violenza – conclude l'assessore - perché le donne sappiano che la città non le lascia da sole. Con questo protocollo facciamo un ulteriore passo avanti in questa direzione».