Milano, immigrazione, sicurezza e polemiche


Di fronte a episodi di tale gratuita violenza non possiamo rimanere indifferenti, ma resto convinto che la risposta rabbiosa rimanga inutile e alla fine fragile. Pene severe e certe ai responsabili e maggiori controlli nelle zone periferiche della città. Milano e l'Italia devono rimanere il luogo dove si combattono paura e violenza. Nessuno si improvvisi sceriffo, né autorizzi qualcuno ad esserlo in virtù del ruolo ricoperto - come fa il Governatore Maroni - che al contrario richiederebbe maggior senso di responsabilità. I nostri uomini delle forze dell'ordine sono i migliori e questo e' il primo Governo dopo anni di tagli che sta investendo sulla sicurezza. Capisco la rabbia di quanti annichiliti dalla brutalità, vorrebbero farsi giustizia da sé oppure difendersi autonomamente. Ma la politica invece deve dare risposte serie ed efficaci. Chiederò al Ministro Alfano di assicurare maggiori controlli e piu' forze dell'ordine, e al Ministro Orlando l'inasprimento delle pene per determinati reati: tutte le energie finanziarie, logistiche ed anche legislative devono essere convogliate a garantire ai milanesi, e non solo, il diritto a vivere e lavorare in serenità.
Le leggi che contesta la Lega e che governano l’immigrazione oggi in Italia si chiamano Bossi-Fini e Direttive e accordo con le Regioni e l’ha firmata Maroni quando era Ministro dell’Interno. Tutta la politica di accoglienza e di governo dei profughi sui territori, compresi i 30 euro dati alle cooperative per ogni immigrato che dovevano gestire, è una politica scelta da Maroni quando era Ministro degli Interni. Trovo ridicolo che ora si dica che queste sono le politiche del Governo Renzi perché non è vero: queste sono le politiche dei Governi Berlusconi, a cui la Lega ha dato un contributo fondamentale. La legge che oggi norma l’immigrazione in Italia è ancora la legge Bossi-Fini.
Video di un frammento della trasmissione televisiva Coffee Break, in onda su La7, in cui il senatore PD Franco Mirabelli sbugiarda il leghista Alessandro Morelli sulle politiche dell’immigrazione»