Print

Una manovra importante che sostiene la ripresa, aiuta i lavoratori e interviene per ridurre le diseguaglianze

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli in Senato durante la discussione della Legge di Bilancio (video).

Ringrazio i membri della Commissione Bilancio, i Relatori e il Presidente, che hanno lavorato a questa difficile costruzione della Legge di Bilancio.
Voglio partire anch'io, come hanno fatto la senatrice Castellone e il senatore Candiani, da un punto: è evidente che anche l'iter di questa Legge di Bilancio conferma che non può funzionare così; non c'è solo un tema che riguarda il monocameralismo di fatto; non c'è solo un tema che riguarda l'emergenza costante con cui lavoriamo.
È evidente però che, se vogliamo evitare, come dice il senatore Candiani, il continuo incrocio tra ciò che dovrebbe fare la Legge di Bilancio, cioè definire i grandi asset, i grandi assetti, gli investimenti e un'idea di futuro del Paese, dobbiamo trovare il modo di evitare che questo procedimento vada insieme a un procedimento assolutamente legittimo, in cui i territori e i parlamentari cercano di portare avanti istanze o territoriali o di parte.
C'è, quindi, un tema.
Io non sono per il rimpallare le responsabilità tra Governo e Parlamento; sono però tra coloro che credono che ci dobbiamo porre un problema che ormai si pone tutti gli anni, da diversi anni, e dobbiamo farlo prima, per capire come si può impostare in maniera diversa la discussione e il lavoro sulla Legge di Bilancio.
C'è una cosa a cui tengo e lo dico con forza: queste difficoltà non possono tradursi nel tentativo continuo e costante, che vedo su molti mezzi di informazione, di usare queste difficoltà per alimentare un antiparlamentarismo di cui non c'è bisogno. Scaricare sul Parlamento e sull'istituzione tutte le responsabilità di quello che non funziona non credo che sia accettabile, e credo che quest'Assemblea debba rispondere.
Nelle trasmissioni televisive di oggi, quasi ovunque i commentatori spiegavano che il Parlamento non funziona.
Credo che le cose siano un po' più complicate e che alimentare l'antiparlamentarismo non sia una cosa utile.
Detto questo, penso che quello di Bilancio sia un disegno di legge importante, ricco di cose positive per il Paese: sostiene la ripresa; si occupa davvero della salute dei cittadini stanziando grandi risorse sul tema della sanità in un momento così difficile di emergenza e di pandemia come questo; mette in campo investimenti per aiutare la ripresa; aiuta i lavoratori e i più deboli della nostra società.
Credo che vada comunque detto con grande chiarezza e che non sia secondario sottolineare il fatto che, in un Paese dove sono aumentate le differenze e le diseguaglianze - un Paese che, come ci è stato spiegato l'altro giorno, è primo in classifica in questo - dove il potere d'acquisto dei salari non aumenta da molti anni, c'è stata una diminuzione significativa delle tasse sui salari dei lavoratori dipendenti e dei pensionati; si è confermato il bonus dei 100 euro per i redditi fino a 15.000 euro; l'intervento sulle bollette aiuta soprattutto i più deboli; si interviene sulle due figure più penalizzate in questa società: i giovani e le donne.
Credo che la norma sull'apprendistato, che esonera dai contributi, quindi porta a superare l'orribile pratica degli stage gratuiti, sia una misura importante. Così come credo che sia importante la norma sulla parità salariale tra uomo e donna, perché credo che anche questo sia un tema.
Ci sono, quindi, interventi significativi che vanno nel senso della riduzione delle diseguaglianze e abbiamo fatto questo lavoro con una maggioranza larga; una maggioranza tra diversi. Rivendico, però, questi risultati che mi paiono importanti.
Così come credo che sia importante rivendicare il fatto che in questa Legge di Bilancio ci sono scelte importantissime anche sul welfare.
Definiamo, infatti, l’universalità di ammortizzatori sociali che universali non erano. Abbiamo cominciato a farlo con la pandemia, prima non era così.
Oggi i lavoratori autonomi e i lavoratori delle aziende sotto i 15 dipendenti potranno contare sugli ammortizzatori sociali e potranno contare sulla cassa integrazione e sul sostegno nei momenti più difficili.
Così come è importante - e anche qui voglio rivendicare il lavoro che abbiamo fatto - l’idea di estendere l’ape sociale, quindi anticipare previdenza e pensione per gli edili e altre categorie, come i ceramisti, e fa guardare a questa legge come ad una Legge di Bilancio che sulle questioni sociali e del lavoro fa fare passi avanti e fa fare passi avanti rispetto alla riduzione delle diseguaglianze.
C’è, inoltre, la scelta del superbonus: la reiterazione, il sostegno, l’aumento delle risorse, aiuta. Si tratta di una straordinaria occasione per il Paese e per le aziende, sia dal punto di vista della possibilità di lavorare, sia dal punto di vista dell’opportunità di innovare.
Oggi, infatti, abbiamo l’occasione di spingere e incentivare tutte le aziende a innovare, perché quando si va a pensare all’efficientamento energetico e alle tecnologie che servono per l’energia alternativa, le pompe di calore e altri sistemi vuol dire spingere tante aziende a innovare, a mettersi sul mercato con la forza di una capacità tecnologica e di innovazione che prima non avevano.
Ovviamente il superbonus vuol dire anche tutela dell’ambiente, tutela della sicurezza del nostro costruito e significa complessivamente qualità sociale della città.
Sulla questione della Giustizia, contrariamente al senatore Balboni di Fratelli d’Italia, penso che bisogna dare atto al Governo di una cosa.
Credo che sia importante che siano stati stanziati soldi per risolvere il problema della magistratura onoraria, per dare risposte ai magistrati onorari, certezze e superare la procedura di infrazione.
Penso che il Governo si sia assunto in piena autonomia la responsabilità di scegliere come usare quelle risorse e ne prendiamo atto.
Avremmo preferito anche noi che l’emendamento del Governo fosse discusso con il Parlamento, che stava lavorando da tempo sulla riforma.
Il Governo ha scelto un’altra strada. Noi avremmo preferito una strada che coinvolgesse il Parlamento.
Vedremo se la strada scelta dal Governo produrrà l’effetto di superare il rischio di infrazione europea e se raccoglierà le istanze delle associazioni.
Complessivamente, è una manovra figlia di un lavoro di sintesi di una maggioranza larga e inedita; un lavoro positivo che serviva e serve all’Italia.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook